ROVIGO • Il GS Duomo, alla luce delle recenti dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dall’Assessore allo Sport di Rovigo, Andrea Bimbatti, ritiene necessario esprimere pubblicamente la propria posizione.

Si tratta dell’unica scuola calcio di terzo livello della Città di Rovigo che raccoglie oltre 300 famiglie dei 365 tesserati che, dislocate nel territorio comunale, ogni giorno sostengono e vivono la nostra realtà sportiva. Ridurre a una “guerra tra poveri” le richieste di chiarimenti ufficialmente formulate colpisce non solo l’etica della Società del Duomo ma l’adesione e il supporto che arrivano dai tesserati e dalle loro famiglie.
Non si entra nel merito delle condizioni giuridiche che hanno permesso al Vis di utilizzare i campi di Via Enrico Fermi ma si sottolinea come le commistioni tra società, che trovano supporto dai mezzi di cui sono dotate senza che probabilmente essi abbiano una chiara legittimità di affidamento, spingono le collettività sportive, che sul piano del diritto avrebbero le condizioni per la concessione e l’utilizzo, a chiedersi quale sia la certezza del procedimento amministrativo adottato.
Il GS Duomo, nato intorno ai valori della parrocchia da cui discende, opera da oltre 50 anni con l’obiettivo di creare un ambiente sano, inclusivo e di qualità, offrendo a centinaia di ragazzi e ragazze un luogo sicuro dove crescere non solo come atleti, ma come persone, divenendo un polo di aggregazione fondamentale sia per lo sviluppo del centro cittadino sia per fornire un punto di riferimento fisico e umano.
Il poter accedere a infrastrutture comunali che tengano conto delle dimensioni e delle esigenze della Società e dei propri associati e delle proprie associate, costituisce punto fondamentale per investire nella crescita del progetto sociale e inclusivo di cui ci si è sempre fatti promotori.
Se è giusto che l’Assessore effettui le verifiche rispetto all’utilizzo di campi a soggetti terzi, è altrettanto necessario rammentare quanto l’attuale amministrazione avesse apprezzato gli sforzi della società all’inizio dell’anno calcistico 24/25, fornendo pubblicamente appoggio istituzionale per poter far ulteriormente crescere la struttura.
Oggi il GS Duomo è cresciuto e ha necessità che quell’apprezzamento e pubblico impegno trovino concreta realizzazione. Per chi si dedica alla gestione della Società Sportiva è un impegno costante che richiede oggi più che mai che le procedure di assegnazione e la valorizzazione degli impianti sportivi trovino, non solo coerenza rispetto alle necessità oggettive, ma soprattutto nel rispetto delle condizioni normative che ne consentono l’affidamento.
Per questo motivo, leggere dichiarazioni che riducono la questione a una “guerra tra poveri” è grave e, se confermato, rappresenta una mancanza di rispetto verso tutte le famiglie coinvolte. Come sottolinea il Direttore Generale Marcello Trevisan: “Spero che questa espressione sia frutto di una trasformazione giornalistica. Diversamente, significherebbe che l’amministrazione non considera con la dovuta attenzione un tema che tocca da vicino centinaia di giovani e le loro famiglie.”
Il GS Duomo continuerà a farsi promotore, come ormai fa da decenni, per garantire pari opportunità a tutte le realtà sportive rodigine, nella convinzione che lo sport sia un bene comune e non terreno di divisioni, consapevole del ruolo sociale che come gruppo sportivo e di aggregazione riveste.

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