ROVIGO • anche quest’anno le Giornate FAI d’Autunno, appuntamento nazionale tra i più amati dagli italiani, hanno trasformato l’intero Paese in un grande museo a cielo aperto.

In occasione del 50° anniversario della Fondazione, il FAI ha voluto celebrare ancora una volta la propria missione: custodire, valorizzare e raccontare la bellezza del patrimonio culturale e paesaggistico italiano, aprendo al pubblico luoghi spesso inaccessibili, ricchi di storia, arte e memoria. Un evento che, come sempre, ha unito migliaia di volontari in tutta Italia in un gesto collettivo di cura e amore per la nostra identità comune.
Nel cuore del Polesine, anche la Delegazione FAI di Rovigo ha contribuito con entusiasmo a questa grande festa della cultura, regalando un fine settimana intenso, emozionante e profondamente sentito.
Tra Badia Polesine e Castelmassa, 50 volontari hanno accolto oltre 2800 visitatori, trasformando due borghi del territorio in veri e propri scrigni di meraviglia e conoscenza.
Due giornate di sole, di incontri e di sguardi pieni di stupore, unite da un unico sentimento: l’amore per l’Italia e per il patrimonio che il FAI protegge e valorizza da cinquant’anni. Mezzo secolo di impegno, dedizione e passione che continua a ispirare generazioni di volontari e a commuovere chi, anche solo per un giorno, entra in contatto con questa straordinaria realtà.
A Badia Polesine, l’Abbazia della Vangadizza e il Teatro Sociale Balzan sono stati i protagonisti di un’affluenza straordinaria. Le lunghe code e le attese non hanno scoraggiato i visitatori, che hanno affrontato tutto con entusiasmo pur di ammirare due tra i gioielli più preziosi del Polesine. Un successo che testimonia come la curiosità e l’affetto per questi luoghi non siano mai venuti meno, nemmeno dopo la loro precedente apertura nel 2020. Un plauso va agli Apprendisti Ciceroni della classe 4aAL dell’Istituto “Primo Levi” di Badia Polesine, guidati
dalla professoressa Serena Mazzetto, che con preparazione, disponibilità e passione hanno saputo coinvolgere il pubblico, ricevendo grandi apprezzamenti.
Anche Castelmassa ha vissuto un weekend di grande partecipazione. La Chiesa Arcipretale di Santo Stefano e Palazzo Bentivoglio hanno affascinato non solo i turisti, ma anche molti abitanti del luogo che, per la prima volta, hanno potuto scoprire i tesori della propria comunità. L’emozione di chi entrava per la prima volta in questi spazi e la sorpresa dei visitatori provenienti da fuori provincia hanno reso l’atmosfera ancora più speciale: meraviglia, gratitudine e orgoglio sono state le parole più ricorrenti.
Dietro al successo di queste giornate si nasconde la fatica silenziosa ma piena di entusiasmo dei volontari FAI: settimane di preparativi, riunioni, telefonate, sopralluoghi e coordinamento, che si trasformano in pura gioia nel momento in cui le porte si aprono e gli occhi dei visitatori si illuminano. È in quegli istanti che la stanchezza svanisce e resta soltanto la soddisfazione di vedere il pubblico uscire sorridente, felice di aver atteso pur di vivere un’esperienza autentica.
Un ringraziamento speciale va alle famiglie Cazzola, Greco e Sinigaglia, alle Amministrazioni Comunali di Badia Polesine e Castelmassa, a Don Stefano, alle Diocesi di Adria-Rovigo, alla Protezione Civile e all’Associazione Nazionale Carabinieri , per la disponibilità, il sostegno e la preziosa collaborazione, nonché a Qualbuonveneto per il supporto tecnico che sempre con grandi capacità mettono a disposizione per noi.
Le Giornate FAI d’Autunno 2025 si chiudono con un bilancio straordinariamente positivo: due comunità vive, centinaia di persone commosse davanti alla bellezza, e la conferma che anche nei luoghi più piccoli il FAI riesce a far sbocciare cultura, consapevolezza e amore per il territorio.
E, come sempre accade quando cala il sipario su un evento tanto intenso, lo sguardo è già rivolto al futuro.
La Delegazione FAI di Rovigo è già al lavoro per le Giornate FAI di Primavera, immaginando nuovi luoghi da aprire e nuove storie da raccontare, per stupire ancora una volta i visitatori più fedeli e accogliere con entusiasmo chi verrà per la prima volta. Perché ogni apertura FAI è un atto d’amore verso la bellezza italiana, e un invito a riscoprirla con occhi sempre nuovi.

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