ROVIGO • Oggi 4 novembre anche Rovigo ha celebrato la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate con una cerimonia in piazza Vittorio Emanuele II, alla presenza di tutte le autorità civili e militari.
Dopo l’alzabandiera e la deposizione della corona ai Caduti, la cerimonia è proseguita con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica da parte del prefetto Franca Tancredi, la lettura del messaggio del Ministro della Difesa da parte del Comandante provinciale della Guardia di Finanza Antonio Morelli e gli interventi del sindaco Valeria Cittadin e del presidente della Provincia Enrico Ferrarese.
Presenti anche gli studenti del liceo Celio-Roccati che hanno letto un elaborato e a fare da cornice alla cerimonia gli allievi del conservatorio “F. Venezze”.
Alla cerimonia Franca Tancredi nuovo Prefetto di Rovigo ha letto il messaggio del Presidente Mattarella: "Una data - riprende - che evoca avvenimenti lontani, guerre e combattimenti sanguinosi che portarono devastazioni e ferite nella società del tempo.
Oggi, la Repubblica guarda con rispetto e devozione al percorso che, dal Risorgimento alla Prima guerra mondiale, alla Liberazione, alla scelta della solidarietà europea e atlantica, ha saputo costruire un Paese coeso, unito, portatore di valori di pace nella comunità internazionale".
L’Italia il 4 novembre ricorda, commemorando i suoi Caduti, l’Armistizio di Villa Giusti (entrato in vigore il 4 novembre 1918) che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.
Alla cerimonia Franca Tancredi nuovo Prefetto di Rovigo ha letto il messaggio del Presidente Mattarella: "Una data - riprende - che evoca avvenimenti lontani, guerre e combattimenti sanguinosi che portarono devastazioni e ferite nella società del tempo. Oggi, la Repubblica guarda con rispetto e devozione al percorso che, dal Risorgimento alla Prima guerra mondiale, alla Liberazione, alla scelta della solidarietà europea e atlantica, ha saputo costruire un Paese coeso, unito, portatore di valori di pace nella comunità internazionale".
“Le nostre Forze Armate continuano a operare in terre lontane in numerose missioni, sottolineando con il loro impegno la vocazione del nostro Paese a coltivare e preservare il rispetto del diritto internazionale”, scrive il Capo dello Stato "un particolare pensiero ai nostri militari schierati in Medio Oriente dove, per mandato delle Nazioni Unite e nell'ambito di missioni bilaterali, continuano ad assicurare il proprio contributo per il mantenimento della pace, alleviando le sofferenze della popolazione inerme in una situazione umanitaria drammatica, promuovendo il rispetto del diritto internazionale umanitario".
"In questa giornata, il più riconoscente e commosso pensiero va a coloro che sono caduti, sacrificando le loro vite per l'Italia. La loro memoria - afferma ancora Mattarella - suona esortazione alla coscienza civile del Paese, specie alle giovani generazioni, affinché sappiano percorrere la strada dell'impegno per la difesa dei valori della Costituzione". "Soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e personale civile della Difesa, il vostro servizio alla Repubblica, alla quale avete giurato fedeltà, merita il plauso e la riconoscenza dei nostri concittadini".
Viva le Forze Armate, viva l'Italia.
Di seguito l’intervento del sindaco Valeria Cittadin
“Oggi ci troviamo qui tutti insieme per commemorare il 4 novembre, una data che segna la fine della Prima Guerra Mondiale e celebra il sacrificio dei nostri Caduti. In questa giornata, ci rivolgiamo alla memoria di coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà e per la patria.
Tanti nostri concittadini hanno donato la vita a difesa della nostra Nazione e voglio ricordare il loro straordinario sacrificio.
La nostra città ha, nel corso della storia, svolto un ruolo cruciale durante i conflitti mondiali. Rovigo non è stata solo uno snodo logistico fondamentale, ma anche un importante polo ospedaliero durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Qui, molti soldati feriti trovavano riparo e cure nei nostri ospedali, e le loro storie di coraggio e sacrificio sono una parte fondamentale della nostra identità. Sensazioni e storie ormai perdute nel nostro immaginario collettivo, relegate a scambi epistolari, raccontano del sollievo di un soldato nel riposo e nella delicatezza della cura di una ferita da parte delle nostre infermiere, un esempio plastico di quanto il servizio di cura svolto fosse una luce e una fuga, anche mentale, dalla brutalità del campo di battaglia.
Qui, a pochi passi, si erge uno dei monumenti più significativi che abbiamo in città: il nostro Ossario Militare, il primo in Italia a essere eretto non solo per i Caduti italiani, ma anche per quelli austro-ungarici. Questo monumento è stato inaugurato nel 1931 e accoglie le spoglie di 804 soldati, compresa quella di suor Giuseppina Vasoin, che perse la vita assistendo i feriti. La sua presenza qui ci ricorda che il sacrificio non ha confini, e la nostra umanità ci unisce, anche di fronte alla guerra.
Le nostre donne hanno anch'esse svolto un ruolo cruciale durante le grandi guerre, sostituendo i mariti nel lavoro e contribuendo attivamente sia a livello sanitario che, in alcune eccezioni, combattendo in prima linea. Questo lo voglio sottolineare con orgoglio.
Nel nostro ossario riposano spalla a spalla soldati polacchi, cechi, austriaci e italiani, uomini che hanno lasciato le loro case, molti ancora poco più che ragazzi, per combattere una guerra che li avrebbe visti non tornare più a casa tra le proprie famiglie e affetti.
Ogni goccia di sangue versato, ogni anima ed energia perduta, ci ricorda la nuda e cruda realtà della guerra. La guerra, come vediamo anche oggi, non cambia mai; non esistono guerre pulite. Come possiamo osservare in Ucraina e in Medio Oriente, sono sempre tutte un inutile strage.
Ogni sforzo politico e diplomatico va fatto nella direzione di interrompere questo tributo. Questo ci impone una riflessione profonda sull'importanza della difesa. Le nostre Forze Armate sono custodi della nostra libertà e della nostra sicurezza. I nostri soldati, attualmente schierati in missioni in oltre 40 paesi nel mondo, non sono solo professionisti altamente addestrati, apprezzati da stati e popolazioni civili tra cui operano, ma sono tutti veri e propri eroi.
Investire nella difesa e nella sicurezza, in termini di deterrenza e dissuasione, è la mossa più azzeccata ed efficace che si possa fare a tutti i livelli. È nostro dovere supportare le nostre straordinarie forze armate e riconoscerne il valore, affinché possano continuare a garantire la pace e la stabilità del nostro paese.
Viva Rovigo, viva l'Italia!
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