Il palazzo fu abitato dai Venezze fino agli inizi del Novecento, quando la famiglia si estinse.
L’ultima discendente, contessa Maria Giustinian Venezze, legò l’edificio al Comune affinchè lo trasformasse in istituto di cultura, intitolandolo a nome del padre Francesco Antonio Venezze.
Nel 1971 la scuola di musica, che nel 1943 era stata eretta a liceo musicale venne trasformata in Conservatorio statale. Al primo piano dell’edificio ha sede dal 1978 la prestigiosa Associazione musicale “F. Venezze”.
Foto: © Loris Slaviero ph.
Le facciate del palazzo – la principale su via Cavour e la secondaria su Corso del Popolo – sono notevolmente asimmetriche, tanto da farci ipotizzare che l’edificio sia stato costruito non ex novo ma riedificando preesistenza. Lo confermerebbero tracce di finestre murate e la mancanza di fondazioni di parte del palazzo, rilevate nel corso degli ultimi restauri. Durante la prima guerra mondiale il palazzo adibito ad alloggio per le truppe fu gravemente danneggiato; nel dopoguerra l’edificio fu restaurato, per essere destinato ad ospitare la Scuola di musica Rodigina. Con la creazione del Corso del Popolo, là dove scorreva l’Adigetto, si volle che l’ingresso al palazzo avvenisse dalla parte occidentale e non più da via Cavour, in conseguenza di tale decisione nel 1962 venne abbattuto l’edificio delle scuderie e venne sistemato il cortile interno. Nel 1971 la scuola di musica, che nel 1943 era stata eretta a liceo musicale venne trasformata in Conservatorio statale. In conseguenza di ciò venne deliberato un restauro radicale del palazzo, con adattamenti che consentissero una migliore rispondenza alle nuove esigenze. I lavori, progettati dall’architetto Antonio Canato e diretti dall’Ufficio tecnico del Comune di Rovigo, iniziati nel 1980, si sono conclusi nel 1983.
Foto: © Loris Slaviero ph.
Il palazzo ha oggi due ingressi, in corrispondenza delle due facciate, quello che si apre su via Cavour presenta un portale ad arco con architrave, motivo ripreso anche in quello sovrastante sul poggiolo del piano nobile. L’edificio si sviluppa su più piani: a pianterreno l’ingresso con colonnato dal quale si dipartono due scale che conducono al mezzanino ed al piano nobile dopo la seconda rampa. La scala in marmo è arricchita da quattro statuette di putti collocate sui pilastrini del parapetto. Lo spazioso ed elegante salone centrale, oggi adibito a sala per concerti, è al centro di una serie di stanze usate come aule. Sulla destra, guardando il palazzo da Corso del Popolo, un’ala più bassa di soli due piani si protende verso la strada, cingendo il giardino sul lato destro.
In essa oggi ha sede il bar “Venezze”.
Foto: © Loris Slaviero ph.
Nella vicina sede distaccata del Conservatorio, nell’Ex Palazzo Vescovado (’600) di via Casalini, hanno sede alcune altre aule, mentre l’ingresso dell’Auditorium del Conservatorio intitolato a Marco Tamburrini è nella laterale via Pighin.
La configurazione attuale del palazzo risale al XVII secolo; risulta che nel 1608 il Vescovo Girolamo Porcia ordini la ricostruzione dalle fondamenta del corpo di fabbrica centrale, prevedendo al pian terreno un porticato con archi ribassati; i due corpi di fabbrica laterali che delimitano il cortile sono probabilmente il risultato di adattamenti di costruzioni preesistenti. Ancora nel seicento il Vescovo Carlo Labia restaurò ed ornò il palazzo facendo costruire la scala a due rami occludendo alcuni archi del porticato oltre al portone centrale sulla strada, quelli più piccoli, laterali, sono riferibili alla nuova sistemazione della recinzione progettata dall’ing. Dino Stori nel 1929. Nel 1942 il Vescovado si trasferisce nella nuova sede e l’edificio seicentesco viene venduto alla Banca d’Italia che lo destina ad uso residenziale; successivamente nel 1978 la Banca lo cede al Comune di Rovigo che nel 1981 realizza alcune modifiche per consentire l’attività didattica della scuola media e del Conservatorio di Rovigo. Con queste modifiche solo la cappella del piano primo, seppur utilizzata come segreteria della scuola, ha mantenuto l’aspetto riferibile alle ricostruzioni volute dal Vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti del 1788; la fontana e la scala esterna sono state rifatte su modello delle preesistenti nel 1986.
Nel 1988 a fronte delle esigenze didattiche del Conservatorio, il Comune di Rovigo ha compiuto la ristrutturazione del piano terra dell’ala sinistra del Palazzo Ex-Vescovado, creando il nuovo Auditorium del Conservatorio.
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