Appello dei Ristoratori rodigini a Luca Zaia in Regione

Il mondo del Food e di tutto il comparto della ristorazione è a rischio collasso.

Con le ultime disposizioni del Presidente del Consiglio Conte forse si aprirà dal 1 Giugno, ma con tutta una serie di accorgimenti che rischiano di far implodere le attività dedicate da sempre al vivere in armonia col territorio e i prodotti di filiera, e facendo spesso da traino al turismo e al commercio in generale. 

Con una lettera aperta a nome dei tanti professionisti di Rovigo, i fratelli Bonvento proprietari dei due noti locali in città (l'ultimo tra l'altro aperto nemmeno un anno fa dopo un grande investimento economico) inviano un appello disperato in Regione:

"Zaia trovaci una soluzione per favore siamo oramai al collasso".

Alla  C.A. Presidente Luca Zaia.

Buongiorno Presidente mi chiamo Stefano Bonvento ed insieme a mio fratello Cristian gestiamo il ristorante “Osteria dei Bonfi” e la Pizzeria al Trancio “La Boutique-la pizza di Nino” a Rovigo, in pieno centro storico. Non voglio certo disturbarla per un fatto personale ma cerco di farmi portavoce per l’intero settore Rodigino. 

Abbiamo bisogno di capire quali potranno essere le linee giuda per riaprire le nostre attività, nostra unica fonte di reddito e che ormai da quasi 60 gg. sono chiuse. 

Stiamo tutti provando ad arrangiarci con il delivery e l’asporto ( l’85% di noi da statistiche non lo aveva mai fatto) ma i ricavi ottenuti rispetto i costi fissi sostenuti non ci permettono né di campare e tanto meno garantire il personale in forza alle nostre imprese, per il quale è stata richiesta la cassa integrazione ma per la quale, come Lei ben sa, non si sa ancora nulla. Provi ad immaginare i nostri dipendenti che non vedono né stipendio né aiuti dallo stato. 

Noi invece, quando giriamo la chiave per entrare nei nostri locali, abbiamo già il conto giornaliero da pagare (luce, acqua, gas, affitto, telefono, dipendenti, assicurazione, tasse……) e se prima incassavamo 500/1000€ al giorno oggi incassiamo 1 decimo di tutto ciò perché il delivery o l’asporto si concentrano nel fine settimana e durante i primi giorni della settimana aprire per farlo non ha senso.

Aiuti non se ne vedono, le utenze non sono diminuite e di certo continuano ad arrivare ma se non incassiamo come le paghiamo? Per non parlare degli affitti ……..

 

Aiutaci per favore Presidente a capire quali potranno essere i parametri per poter riaprire, si sentono solo ipotesi e le ipotesi non tengono di certo conto che la stragrande maggioranza dei locali nei centri storici sono piccoli, con vincoli strutturali che non possono di certo sottostare a quello che si sente dire.

 

Trovaci una soluzione per favore siamo oramai al collasso. 

Grazie

Stefano e Cristian Bonvento

Foto dell'inaugurazione avvenuta il 12 Luglio 2019

Taglio del nastro con il  Sindaco Gaffeo