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I Rotary a fianco delle case di riposo del Polesine

Donati concentratori d’ossigeno e pulsossimetri allarmati a sette strutture assistenziali grazie ai fondi USAID distribuiti ai Distretti rotariani. Sette strutture per anziani dislocate sul territorio polesano, grazie al Rotary Club, possono ora contare su dispositivi avanzati per il monitoraggio dello stato di salute degli ospiti colpiti dal Covid e non solo. 

 

I direttori e le direttrici di sette case di riposo hanno ricevuto dalle mani dei rotariani tre pulsossimetri allarmati e sei concentratori di ossigeno. Si tratta di un gesto dal grande impatto sociosanitario a vantaggio di tutta la comunità che affida i propri cari alle strutture assistenziali per la terza età.

Ma ciò che veramente rende l’idea della grandezza del progetto è il quadro d’insieme.  

 

Il Distretto Rotary 2060 - Nordest con i suoi 94 Club territoriali sono intervenuti già dalla prima emergenza Covid con progetti anti Covid per oltre 1,3 milioni di euro. Il Past Governatore, Raffaele Caltabiano ha  condiviso e poi sempre più sostenuto il Service, portandolo a completamento sul finire della sua annata rotariana. E nella linea di  continuità, anche per il  2022-2023  nuova annata aperta il primo luglio scorso e che vede Tiziana Agostini governatrice del Distretto 2060, proseguirà l’impegno del Gruppo medici rotariani nel territorio delle tre regioni del Nord Est italiano. 

 

In questi giorni è stato portato a termine il terzo intervento realizzato dal Distretto Rotary 2060 a favore delle case di riposo, che implementa quello già realizzato l’anno scorso con la donazione di 259 apparecchi in 252 strutture. 

In questo terzo intervento sono 76 le Case di Riposo del Triveneto cui sono stati donati 90 fra concentratori d’ossigeno e pulsossimetri allarmati, due apparecchi medicali utili per affrontare i problemi conseguenti alla pandemia da Covid-19. Sette di queste, nel territorio del Polesine. 

La strumentazione medica fornita non servirà solo per il Covid ma sarà utile in presenza di qualsiasi patologia respiratoria che preveda il controllo e il supporto alla respirazione dell’ospite della struttura assistenziale.

Il concentratore d’ossigeno permette di affrontare al meglio le patologie respiratore mediante un processo di ossigenoterapia dei pazienti, mentre il pulsossimetro consente di valutare la saturazione d’ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca nel paziente.  

 

I fondi per gli interventi ammontano a 65.000 dollari solo per questo terzo intervento, reso possibile grazie al finanziamento dell’agenzia statunitense USAID che ha investito in Italia 50 milioni di dollari Usa per la lotta alla pandemia da Covid, cinque dei quali con il Rotary International e la Rotary Foundation. 

USAID è la principale agenzia di sviluppo del Governo degli Stati Uniti e opera in oltre 100 Paesi nel mondo per promuovere la salute globale, sostenere la stabilità globale e fornire assistenza umanitaria. Nel Distretto Rotary 2060 (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino-Alto Adige) l’idea d’intervenire per queste strutture è stata del Gruppo dei medici rotariani “Educazione alla salute e al benessere”, coordinato da Annamaria Molino del Rotary Club Verona Sud Michele Sanmicheli.


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