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Matilde Vigna, la rodigina vincitrice del bando Vene.Re

ROVIGO_  Concluso il processo di selezione del bando Vene.Re: quasi 70 proposte ricevute da artisti residenti e/o operanti in Triveneto.

Ottimo risultato quello registrato dal primo bando promosso dalla rete Vene.Re - Residenze Venete in Rete, che unisce le tre residenze Artisti nei territori riconosciute dalla Regione Veneto e dal MIC-Ministero della Cultura: Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e Teatro del Lemming.

A dicembre 2022, infatti, i tre soggetti veneti avevano promosso assieme un bando per selezionare un’artista o compagnia residente e attiva in Triveneto, da ospitare in residenza per un totale di 45 giorni suddivisi in modo equo tra i partner della rete.

Il bando ha visto la partecipazione di ben 68 artisti e compagnie provenienti da Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, mostrando un panorama inaspettato di artisti giovani e affermati interessati a beneficiare di un lungo periodo di residenza sul territorio.

Come affermano i referenti della rete “Al di là dell’esito della selezione, il bando ci ha mostrato un territorio fertile dal punto di vista della creatività artistica e bisognoso di spazi in cui poter sperimentare e mettere alla prova il proprio lavoro.


Sicuramente questo bando rappresenta per noi l’occasione di mappare lo stato dell’arte dello spettacolo dal vivo sul territorio e ci fa prendere ancora più coscienza di quanto sia necessario per il settore godere di spazi di residenza artistica.”

Sulle 68 proposte pervenute, i direttori artistici delle tre strutture hanno deciso di ospitare il progetto “Le parole perdute” di Matilde Vigna, attrice rodigina diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti, Premio Ubu 2019 come miglior attrice under 35, Premio Eleonora Duse attrice emergente nella stagione 2020/21 e proprio oggi (ndr) esce al cinema un film dove lei è tra i protagonisti assieme a Pierfrancesco Favino in "L'ultima notte di Amore", oltre a essere stata anche protagonista nella seconda puntata della serie su Netflix "La Legge di Lidia Poet".

 ll progetto presentato da Matilde Vigna affronta il tema della perdita del linguaggio, attraverso l’incrocio di diverse storie: quella autobiografica di una figlia la cui madre perde il linguaggio per una demenza o per un trauma cerebrale sull’emisfero sinistro, quella di un’insegnante incapace di comprendere il linguaggio dei suoi alunni (stai flexando, è cringe, ho rage-quittato), quella offerta da Sam Steiner in “Lemons, Lemons, Lemons” dove in un futuro distopico una legge limita le comunicazioni interpersonali a 140 caratteri.

“Come si aggira una restrizione simile? Come si comunica con una madre che non ricorda le parole? Come si comunica con chi inventa parole nuove per non farsi capire da noi? Questa perdita del linguaggio è degenerativa? Dove ci porterà?” si chiede Matilde Vigna “Grazie al supporto del progetto Vene.Re, avremo la possibilità di prenderci un tempo prezioso per provare a rispondere a queste domande. Avremo il tempo di sbagliare, che è la cosa più importante di tutte per proseguire nella nostra ricerca personale e collettiva, per provare a capire se le nostre parole non bastano più e come fare a trovarne di nuove per comunicare con chi non le ha.”

 

Nel corso del 2023, da agosto a novembre, l’attrice avrà infatti modo di lavorare assieme ai suoi compagni (oltre a lei in qualità di attrice e regista, il progetto coinvolge come co-regista Anna Zanetti, come dramaturg Greta Cappelletti, Umberto Camponeschi come light designer e Alessio Foglia in qualità di sound designer) negli spazi messi a disposizione dai tre soggetti per un totale di 45 giorni, di cui 15 a Rovigo, 15 a Vicenza e 15 a Bassano del Grappa. In ciascun luogo di residenza, l’artista realizzerà uno sharing in cui mostrerà al pubblico lo sviluppo della sua ricerca.

 

Il progetto Vene.Re: Residenze Venete in Rete mette in relazione i tre soggetti riconosciuti dal MiC - Ministero della Cultura e dalla Regione Veneto come residenze Artisti nei territori del Veneto: Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e Teatro del Lemming.

I tre partner, considerato il reciproco interesse a collaborare con azioni sinergiche sul territorio regionale, intendono realizzare diversi progetti di ricerca e produzione per la creazione contemporanea attraverso lo strumento delle residenze artistiche come laboratori sperimentali delle arti sceniche. Dopo aver realizzato diversi momenti d’incontro e confronto sull’attività di residenza realizzata da ciascuno e dopo aver condiviso alcuni sharing degli artisti ospitati, nel dicembre 2022 la rete ha promosso un bando che mira a sostenere la ricerca artistica di un/un’artista, compagnia, emergente o consolidata del Triveneto, con l’intento di ospitare un originale processo di creazione della durata globale di 45 giorni, prevedendo una restituzione presso le sedi di ciascun partner.

 

La Regione del Veneto ha aderito convintamente al progetto inter-istituzionale per l’insediamento, la promozione e la valorizzazione del sistema delle residenze artistiche nel territorio promosso dalla Direzione generale Spettacolo del Ministero della Cultura. Un accordo e un co-finanziamento che ha permesso a eccellenze della cultura veneta come la Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, il Comune di Bassano del Grappa Operaestate Festival Veneto/CSC e Teatro del Lemming di lavorare in rete, promuovendo in modo sinergico il bando dedicato alla selezione di artisti o compagnie da ospitare in residenza.

Afferma Cristiano Corazzari, Assessore alla Cultura della Regione Veneto: “La significativa adesione al bando ci ha piacevolmente colpito oltre a far emergere, da parte degli artisti, il desiderio di godere di spazi di residenza artistica. Una tendenza che abbiamo saputo cogliere e che ci offre l'opportunità di rafforzare il concetto di residenze creative quali veri e propri hub culturali che aggiungono valore alla già rilevante vocazione culturale della nostra terra.”


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