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Bilancio del Maestro Puxeddu: Lascio il Teatro Sociale in ottima salute

ROVIGO_  Il direttore artistico uscente del Teatro Sociale il M° Luigi Puxeddu, che non si è ricandidato al ruolo, trae un breve bilancio del suo incarico dopo aver fatto il passaggio di consegne con il nuovo direttore Edoardo Bottacin.

“E’ stato un triennio particolarmente intenso e ricco di emozioni, molto costruttivo e interessante anche se sicuramente non facile per gli aspetti che purtroppo conosciamo dovuti alla pandemia. Ho ancora davanti a me il ricordo, dopo nemmeno due mesi dall’inizio del mio mandato, delle scene dell’Andrea Chenier che, dopo essere giunte davanti al Teatro, abbiamo dovuto dirottare in magazzino.

Per due anni siamo stati costretti a modificare la programmazione adattandoci ai continui cambiamenti delle regole sugli spettacoli, i famosi DPCM.

Nonostante questo ho cercato di incrementare le coproduzioni, mai così varie e numerose negli ultimi dieci anni, coinvolgendo moltissimi teatri e istituzioni. Abbiamo programmato 16 titoli tra opera e operetta, oltre a concerti e altri spettacoli.

 

Per questa ultima stagione del triennio, l’unica, ahimè, veramente normale, ho la soddisfazione di lasciare un Teatro Sociale in ottima salute, con una buona presenza di pubblico e un contributo previsto dal Ministero per la mia programmazione lirica di quasi 50.000 euro in più, cioè 509.000 euro anziché i 462.000 del 2019, il più alto degli ultimi tre trienni. Devo anche essere grato alla Regione per il suo contributo alla stagione lirica 2022, raddoppiato quest’anno rispetto agli anni precedenti.

 

Siamo riusciti, in questi tre anni, a dare una visibilità in Rai mai avuta prima, con ben 6 concerti della serie Io suono Italiano, le Sei Lezioni americane e le due puntate di Dentro le note, tutti andati in onda su RAI5. Durante il lockdown abbiamo fatto per la prima volta 6 concerti in diretta streaming coinvolgendo artisti di grande valore come Lella Costa, Riccardo Zanellato, Giacomo Prestia, Laura Polverelli, il Quartetto d’archi del Teatro alla Scala ecc..

 

Vado particolarmente fiero di aver dato inizio al concorso per scenografie e costumi intitolato a Gabbris Ferrari, un doveroso tributo ad un apprezzato e amato artista rodigino.

 

Abbiamo ripreso la tradizione delle audizioni portando più di 200 artisti da tutto il mondo a Rovigo e selezionandone alcuni per le nostre coproduzioni di Trovatore e Rigoletto.

 

Siamo riusciti a realizzare, con pochissime risorse, una stagione concertistica di assoluto valore con ospiti come l’Orchestra del Teatro La Fenice e il violoncellista Giovanni Sollima.

 

Alcuni tra i cantanti più importanti del panorama internazionale ci hanno onorato della loro presenza, come Fabio Sartori, Claudia Pavone e la nostra Paola Gardina.

Un evento unico è stata la serata con il mitico baritono Leo Nucci, il suo primo concerto a Rovigo, ma nello stesso tempo anche il suo ultimo concerto prima di abbandonare le scene.

 

Intensa e fruttuosa è stata la collaborazione con il Conservatorio con ben due opere tra cui Flatlandia, un progetto veramente speciale e unico nel panorama nazionale, il Premio Tamburini, il concerto di Capodanno e altri concerti.

 

Ci tengo a ringraziare tutto il personale che mi ha seguito in questa avventura.

Dal primo giorno del mio mandato ad ora sono cambiate molte figure negli uffici e da qualche mese si è consolidato un gruppo di lavoro che sono sicuro porterà il nostro Teatro a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Non posso fare tutti i nomi ma desidero ringraziare le colonne portanti che mi hanno accompagnato e supportato fin dall’inizio di questi tre anni, come i nostri tre tecnici Roberto Lunari, Matteo Fasano e Paolo Rando, preziosi nella costruzione delle scene di numerosi spettacoli e Milena Dolcetto, che ha preso in mano dal nulla i nostri social.

La nostra più grande soddisfazione è stata quella, dopo due anni di divieto, di ridare vita alla rassegna TeatroRagazzi, un nostro fiore all’occhiello, che con oltre 3.000 presenze quest’anno ha registrato un sold-out degno delle migliori stagioni, un bellissimo segnale per il futuro che dimostra quanto sia forte e radicato nella nostra città il desiderio di andare a Teatro.”


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