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70 Anni della Fioreria Bertuccio l'Angolo del Fiore

ROVIGO • C'ERA UNA VOLTA... 70 anni fa l'Angolo del Fiore.

Questa storia nasce nel 1955 quando Bruno Bertuccio a 22 anni, nostro padre, inizia a lavorare come “garzone” in questo stesso angolo dei portici Palazzo Ina per il fioraio Paparella.

Iside e Angelo Paparella oltre alla piccola produzione che avevano in via Beata Maria Chiara, meglio conosciuta come il viale del “Cimitero”, vendevano fiori e piante esponendoli in una struttura a gradini appoggiata all’angolo della colonna.

Fioreria Bertuccio

All’inizio i fiori erano posti nei “vasi di un tempo” fatti con le latte che contenevano il tonno, i pomodori e altri alimenti che venivano recuperati dal vicino “casoin” (alimentari) di Palazzo Roncali, l’assortimento era limitato a quanto si poteva produrre stagionalmente: garofani, gladioli, crisantemi, astri, tuberose e dalie. Mentre le piante arrivavano dalla Liguria: aralie, palme, sanseverie e aucube.

Qui durante i festeggiamenti del 28 Aprile 2025

Quando i coniugi Paparella si ritirarono decisero di lasciarlo a nostro padre che animato da tanta passione e amore per la bellezza della natura coinvolse anche la sua compagna di vita la “Lina”, nostra madre.

I nostri genitori armati di volontà e dedizione riuscirono a trasformare la loro passione in un lavoro gratificante e in grado di sostenere economicamente una famiglia e seppur con mille difficoltà e fatiche diedero corpo ai loro sogni trasformando nel giro di pochi anni, il carrettino di fiori che arrivava da via Beata Maria Chiara e che appoggiava la mercanzia sulle scalinata in un piccolissimo chiosco, una struttura in ferro e vetro, il primo in tutta Rovigo e successivamente il piccolissimo chiosco in un negozio, le stesse dimensioni di quello attuale. Questo permise di allargare l’offerta delle varietà dei fiori in vendita e poter inserire anche piante di grandi dimensioni come i philodendron e le prime piante di orchidee di Cypripedium “le scarpette di venere”.

A questa espansione hanno contribuito anche due figure importanti anche se dipendenti “el Bepe” (Nese Giuseppe) e “el Bobo” (Angelo Milani). Proprio grazie anche al loro supporto Bruno e Lina, forti delle esperienze maturate in Toscana e in Liguria riuscirono a costruire le prime serre moderne in Rovigo in via Tre Martiri, fronte l’attuale Ospedale Civile.

 

L’impegno e il sacrificio era molto ma ancor di più l’amore che univa i nostri genitori e la loro passione tanto da trasmetterla anche noi figli. Ricordiamo bene però quando ci svegliavano ancor prima dell’alba per sistemare i fiori destinati ad un matrimonio o per un funerale oppure quando il buio era calato e alla luce del neon in serra si invasavano le piante appena arrivate perchè non potevano essere lasciate troppo tempo a zolla viva come le azalee e i rododendri che arrivavano dal Belgio. La nostra giovinezza è stata segnata dai ritmi della natura e dalle festività perché oltre a studiare, per nostro padre era imperativo farci studiare visto che lui non lo aveva potuto fare, il nostro tempo libero era dedicato alla produzione delle piante, allo scarico e al carico dei camion, alla consegna in bicicletta dei fiori da recapitare a destinazione dei clienti e terminando spesso nelle feste più importanti molto dopo che la maggior parte delle persone avevano già cenato.

L’espansione commerciale e l’evoluzione dei trasporti facilitarono l’impresa dei nostri genitori che prima aprirono un negozio in viale della Pace nel primo piccolo centro commerciale di Rovigo, quello della Coop. Poi un altro nell’area serre, destinate alla produzione e all’ingrosso, per favorire il servizio al dettaglio per quanti si recavano in visita presso l’ospedale.

In questa evoluzione siamo stati coinvolti anche noi figli, tant’è che la passione ci ha poi “preso la mano” e non si perdeva occasione per visitare nuove aziende di produzione o fiere di settore che davano modo di ampliare conoscenze e scambi. Così cominciarono ad arrivare piante prodotte in Olanda e Belgio mentre in Italia provenivano dalla Calabria, dalla Toscana, dalla Liguria, dall’Emilia Romagna, dal Friuli e dal Veneto.

I fiori recisi arrivarono non più solo dalla Liguria e dalla Toscana ma anche dalla Campania e non erano più nelle tradizionali ceste toscane fatte di canne o quelle liguri di castagno, ora i fiori arrivavano in grandi scatole di cartone consegnate dal corriere. Oggi i fornitori arrivano direttamente al negozio con il camion frigo e i fiori tutti ben sistemati in acqua nei contenitori.

Siamo stati i promotori insieme alle varie associazioni per realizzare nel centro di Rovigo un “Festival delle piante e dei fiori”. Rovigo per tre giorni divenne un tripudio di fiori con l’esposizione di piante da parte di diverse aziende produttrici che presentarono varietà particolari e poco conosciute e abbinata anche una presentazione sul palco da parte dei fioristi di Rovigo, Adria e Badia Polesine di come i fiori potevano essere interpretati aldilà del consueto mazzo avvolto nella carta. L’evoluzione dei tempi e l’età avanzante dei genitori portarono ad un ridimensionamento che portò alla cessazione della produzione.

Paola, terminati gli studi, intraprende la "via dei fiori" e diventa un' ulteriore tessera importante di questo puzzle famigliare, dapprima affiancando Bruno e Lina nella fioreria di fronte l'attuale ospedale civile per proseguire successivamente con Angelo nel negozio di origine.

Angelo nel 1985 prende in mano l’attuale negozio, frequenta corsi e partecipa a varie manifestazioni ed ha organizzato sfilate di moda.

Mario Claudio nello stesso anno si dedica alla libera professione.

Un lavoro pesante e impegnativo quello del fiorista, una specie in via d’estinzione, perché richiede sacrificio e dedizione e una “folle” passione per la natura e la sua bellezza, per questo siamo orgogliosi che la prima fioreria di Rovigo sia ancora effervescente sotto l’egida dei “Bertuccio”.... qui dove tutto ebbe iniziò 70 anni fa.

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