ROVIGO • Nel cuore del Veneto, a Pontecchio Polesine (Rovigo), prende vita un progetto straordinario che coniuga storia, architettura, sostenibilità e cultura del territorio: è la Torre Colombara dell’antica corte Ca’ Salvioni, (chiamata la Dama, dai proprietari) oggi trasformata nel primo ecomuseo verticale d’Europa.

Un’iniziativa ambiziosa, resa possibile grazie all’impegno e alla visione dell’azienda Pasta Fracasso della famiglia di Lodovico Fracasso, eccellenza nel settore agroalimentare, da anni simbolo di qualità e sostenibilità, di recente premiata a Milano alla XIX edizione di Golosaria come prodotto di qualità italiano scelta tra 1500 referenze.
Un prodotto totalmente artigianale a KM0 di grano duro, macinata a pietra, lavorata con sola acqua pura, essiccata lentamente e trafilata a bronzo, con di elevato valore proteico.

E proprio qui, tra le campagne rodigine, il Brand internazionale ha voluto investire in un recupero conservativo della torre colombaia del Seicento, riportandola al suo antico splendore e trasformandola in un polo culturale e turistico senza precedenti.
La torre, un tempo destinazione finale dei piccioni viaggiatori provenienti da Venezia – legati alla storica famiglia Salvioni, ancora oggi presente in loco – è stata oggetto di un attento restauro curato dallo Studio Massarente Architetti di Rovigo grazie anche ai Fondi PNRR. L’intervento ha restituito valore a una struttura che, durante la guerra, fu anche torre di avvistamento, trasformandola in un vero e proprio museo verticale digitalizzato, distribuito su tre piani.
All’interno della torre, alta 18 metri e con una base di 5,5 per 3 piani, trovano spazio circa 1.800 nicchie originariamente destinate ai colombi. I visitatori potranno risalire i piani attraverso una scala che guida lungo un percorso espositivo coinvolgente e suggestivo, in cui si intrecciano la storia della famiglia Salvioni Fracasso, le tradizioni agricole del territorio e il racconto della filiera produttiva di Pasta Fracasso. Il tutto culmina sotto un tetto completamente rifatto secondo l’antica arte veneziana, intagliato a mano sul posto dai maestri artigiani.
Questo spazio museale non è solo un luogo della memoria: è anche un contenitore d’arte contemporanea. L’ecomuseo si propone infatti come sede di mostre temporanee e installazioni, offrendo la possibilità di “verticalizzare” l’esperienza espositiva e reinterpretare la fruizione culturale in chiave innovativa.
Il progetto completa un più ampio intervento di riqualificazione del complesso di Ca’ Salvioni, che comprende la villa con i camini palladiani, la torre colombara e il piccolo oratorio adiacente intitolato a San Giovanni Battista, incastonati in un contesto rurale unico: 150 ettari di campagna coltivata a grano duro e uno dei più grandi roseti selvatici d’Italia, (forse l'unico) lungo quasi 18 chilometri.
Pasta Fracasso, protagonista di questa rinascita, è una realtà italiana leader nel settore della pasta artigianale a impatto zero, scelta da grandi Chef stellati e presente nei migliori ristoranti in Italia e all’estero. L’azienda non solo promuove l’eccellenza gastronomica, ma è anche profondamente impegnata nella valorizzazione del territorio e delle sue radici.
L’inaugurazione ufficiale dell’ecomuseo è prevista per settembre, ma già questo sabato di giugno alcuni fortunati visitatori – i “Liberi Podisti di Pontecchio” – potranno ammirare da vicino la torre in occasione della Camminata del Solstizio d’Estate.
Un sentito ringraziamento va alla famiglia Fracasso, custode generosa di questo patrimonio, per aver aperto le porte in anteprima a questo luogo che rappresenta un ponte tra passato e futuro. Un esempio concreto di come piccoli gesti possano dare vita a grandi opere, contribuendo a rendere il nostro territorio sempre più accogliente, vivibile e ricco di cultura.
Perché, come spesso si dice, siamo solo di passaggio: e il nostro compito è proprio questo, lasciare agli altri il meglio del nostro lavoro.
ph. Credits Loris Slaviero


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