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A Rovigo primato Veneto di imprese femminili artigianali

A ROVIGO L’INCIDENZA PIU’ ALTA DI DONNE ARTIGIANE DEL VENETO CON IL 24,7%.

Il segretario di Confartigianato Polesine: “Mancano servizi di aiuto nella gestione di figli e anziani, ma il digitale spiana la strada a nuove professionalità e tendenze”.

Dati Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto su base Istat. Sono 36.098 le imprenditrici artigiane in Veneto, pari al 22,4% del totale dei loro colleghi uomini, un dato leggermente superiore a quello nazionale (21,6%) e sempre la nostra regione è la seconda in Italia come numero di donne con cariche in imprese artigiane dietro solo alla Lombardia. La provincia con il maggior numero di donne al “comando” di imprese artigiane è Padova (7.249), ma è Rovigo a detenere la più alta incidenza di donne sul totale degli artigiani con il 24,7%.


Il Veneto, sulla base dei dati occupazionali, è una regione virtuosa sul fronte delle assunzioni del gentil sesso e, a fronte di un leggero calo a livello nazionale, nel 2021 ha fatto registrare un ottimo +10,8%, rispetto ad un dato stabile invece sul fronte maschile. Donne dunque che ricercano una propria autonomia e affermazione, oppure che vogliono contribuire al bilancio familiare, a cui fa seguito una domanda sul mercato del lavoro che non mostra, come un tempo, riluttanza ad assumere quote rosa che poi rischiano la maternità.

Piuttosto è evidente una contrazione dell’occupazione nei lavori autonomi rispetto a quelli dipendenti e su questo versante le donne ovviamente sono spesso costrette a scegliere tra un lavoro senza orari o tutele e la gestione dei figli, infatti il dato evidenzia un -13,4% rispetto ai numeri pre pandemia.

Il tasso di occupazione femminile nel 2021 ha registrato un calo di 1,3 punti percentuali, rispetto al -2,5% di quello maschile, ma ad essere maggiormente sfavorite sono le classi di età comprese tra i 15 e i 24 anni (spesso chiamate per impieghi a termine, stagionali e/o occasionali) e tra i 55 e i 64 anni.

Per quanto riguarda la provincia di Rovigo, nel 2019 il tasso di occupazione maschile era del 72,3 contro il 56,8 % delle donne, mentre nel 2021 era del 71,8% contro il 54,2%, con una variazione rispettivamente dello 0,5% (il più basso in Veneto) e del 2,6% in meno delle donne.

E se da un lato Rovigo è la provincia con la più alta incidenza di artigiane con cariche (socio, titolare o amministratore) sul totale con 1796 imprenditrici nel 2022, da evidenziare è che rispetto al 2016 il calo è stato netto (erano 2.022), anche se si registra la più alta percentuale di donne titolari artigiane (53%) seguita da Verona con il 52,7%.

Il settore dove le donne sono più impegnate come imprenditrici di imprese individuali sono i servizi alla persona e il manifatturiero, ma tra il 2020 e il 2021 in Polesine si è registrata la variazione negativa più alta con un -4,6%, passato nel 2022 al -3,3%.

“I dati mostrano una certa dinamicità occupazionale nel settore artigiano per le donne – afferma Andrea Trombin, Segretario Generale di Confartigianato Polesine – ma è indubbio che servirebbe fare di più non tanto sull’offerta lavorativa, quanto sui servizi alla famiglia, come ad esempio asili nido e aiuti per l’accudimento di anziani, spesso assistiti dalle donne che sacrificano il loro lavoro. Si sta facendo spazio però una nuova tendenza a mettersi in proprio e iniziare un’attività unendo forze e competenze, anche in professionalità più digitali e quindi gestibili da casa, come l’e-commerce, con prodotti artigianali e di nicchia. Su questo fronte le donne sembrano essere più ricettive al cambiamento e a mostrare maggiore fervore imprenditoriale”.


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