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Ad Aprile nuove misure antinquinamento. Attenzione agli Euro 4 e 5

La Regione ha emanato ulteriori provvedimenti

Scattano nuove limitazioni per ridurre l'emissioni di PM10 riguardanti i settori maggiormente responsabili: traffico, combustioni all’aperto, riscaldamento civile, agricoltura.

Lo comunica l'assessore all'Ambiente Dina Merlo, spiegando quanto segue.

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L’Assessore regionale all’Ambiente ha convocato nei giorni scorsi i referenti provinciali e dei Comuni capoluogo per fornire comunicazioni relative alla sentenza del 10 novembre 2020 emessa dalla Corte di giustizia dell'Unione europea che ha sanzionato l’Italia per non avere assolto sufficientemente gli impegni relativi al miglioramento della qualità dell’aria nel periodo 2007-2018, con riferimento in particolare alla emissione di particolato PM10.

L’assessore regionale ha altresì presentato le relative azioni di potenziamento di riduzione delle polveri, intraprese dal Bacino Padano, che la Regione Veneto ha reso operative attraverso la Deliberazione di Giunta Regionale n. 238 del 2 marzo 2021.

La Regione Veneto, in accordo con le altre regioni del Bacino padano, ha individuato una serie di interventi comuni da porre in essere, associati a quelli già previsti dal Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’atmosfera, da realizzare nei settori maggiormente responsabili delle emissioni di PM10: traffico, combustioni all’aperto, riscaldamento civile, agricoltura.

 

Si tratta di un insieme di misure, in parte con efficacia immediata, che impongono limitazioni sia al traffico che alle combustioni, e hanno richiesto nuove Ordinanze Sindacali, che saranno in vigore dal 1 al 30 aprile, con ulteriori interventi per la limitazione della circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti e delle combustioni di biomasse. Le Ordinanze attualmente attive, operative dal 1 ottobre 2020, avevano come termine ultimo di esecutività il 30 marzo 2021.

 

Si ricorda che tra le limitazioni previste dagli accordi regionali, era previsto nel 2021 il blocco degli automezzi diesel euro 4 anche in allerta verde, successivamente sospeso con provvedimento regionale fino alla fine dell’emergenza Covid. La delibera di Giunta regionale 238 del 3 marzo ripristina il blocco degli euro 4 gasolio, che diventerà operativo al termine dello stato emergenziale, mentre riprende e impone l’adozione dei provvedimenti sulla limitazione del traffico, delle combustioni all’aperto, degli impianti termici e gli spandimenti liquami zootecnici.

Tra le ordinanze previgenti e quelle adottata nel mese di aprile ci sono alcune differenze.

Per quanto riguarda le limitazioni alla circolazione, a partire dal livello arancione si applicano anche ai veicoli Euro 2 a benzina, ai ciclomotori e motoveicoli al di sotto dell’Euro 2, ai veicoli Euro 4 a gasolio ed autovetture Euro 5 in quanto, al livello arancione e rosso, la Regione non ha ritenuto applicabile la deroga prevista dal decreto dell’Unità di crisi regionale 1/2021 che differiva l’applicazione della limitazione degli Euro 4 al termine dello stato di emergenza.

Anche per quanto riguarda le limitazioni relative agli impianti termici e combustioni, le principali differenze si riscontrano a livello arancione: è previsto l’ulteriore abbassamento della temperatura in residenze, uffici e attività commerciali ed il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato, pellet ecc.) con una classe di prestazione emissiva inferiore alle 4 stelle secondo la classificazione introdotta dal DM 186/2017 in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

Nel pacchetto di misure adottato dalla Regione sulla qualità dell'aria i settori principalmente interessati sono l’agricoltura, i trasporti e il riscaldamento e sono previste azioni di incentivazione, misure temporanee (valide in generale dal 1° ottobre al 30 aprile) e misure di carattere permanente. Tali misure riguardano in parte l’intero territorio regionale e interessano in qualche misura anche molti Comuni del territorio regionale fino ad ora non coinvolti dall'Accordo di Bacino Padano. I Tavoli tecnici zonali provinciali hanno svolto in tal senso un ruolo di coordinamento a supporto dei Comuni e per favorire una maggiore omogeneità dei provvedimenti sul territorio regionale.

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