· 

Autunno col FAI. A Badia Polesine doppio weekend

Eccezionale doppio appuntamento con  GIORNATE FAI D’AUTUNNO

Per la prima volta due fine settimana con mille aperture a contributo libero in 400 città di tutta Italia

L’edizione 2020 è dedicata a Giulia Maria Crespi e si terrà sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020

Badia Polesine (RO)

Visite sabato 17 e domenica 18

sabato 24 e domenica 25 ottobre

Villa Valente Crocco - Casa della Cultura e della Legalità

Abbazia di S.Maria della Vangadizza

Teatro sociale E. Balzan e Collezione Balzan

Villa Pellegrini Lorenzoni e Chiesa di Sant'Antonino

 

• Già esistente nel XVIII secolo, Villa Valente Crocco si presenta con un’architettura caratterizzata da un gusto lineare, raffinato e nel contempo razionale. La sagoma è perfettamente simmetrica, guidata dai due elementi verticali dei camini, e dal frontone superiore triangolare. Annessi alla villa ci sono una barchessa e un terreno agricolo di circa 3.000 metri quadrati. Dal 2016 l’edificio ospita la Casa della Cultura e della Legalità: dopo essere stata confiscata alla mafia, Villa Valente Crocco è oggi un centro di aggregazione sociale aperto alla cittadinanza. Tra le sue attività laboratori didattici sull’agricoltura sostenibile e incontri tematici sulla legalità organizzati da un’aggregazione di sette associazioni, con capofila il Centro di Documentazione Polesano che ne detengono anche la gestione.

 

• Le origini dell’Abbazia della Vangadizza a Badia Polesine risalgono al periodo in cui i monaci benedettini - IX secolo – si stabilirono sull’ansa della sponda destra dell’Adige, ricca di boschi e canneti. Fin da subito la Vangadizza e le parrocchie ad essa soggetta godettero del privilegio “nullius diocesis” e l’abate che la governava rispondeva direttamente al Papa. Con le soppressioni napoleoniche degli ordini monastici l’Abbazia venne demolita, e oggi, del grande complesso monastico, restano il chiostro, a pianta trapezoidale, che risale al 1200 e il portico, coperto a vele sostenute da pilastri in cotto. Nel 1400 il chiostro venne restaurato e la loggia superiore abbellita con colonnette in marmo di Verona. Dal chiostro, attraverso un elegante portale in marmo rosso si accede al refettorio e attraversata la porta frontale ci si immerge nel giardino dell'Abate, così definito nella vecchia cartografia, dal quale si giunge nella piazza della Vangadizza, un ampio spazio davanti all'ex chiesa dell'Abbazia della Vangadizza.

 

• Villa Pellegrini, si affaccia sulla piazza principale della località Salvaterra di Badia Polesine. L’intero complesso è caratterizzato da un corpo centrale composto da una casa padronale e si snoda per le due ali laterali che dipartono in linea con il corpo centrale stesso. Le due costruzioni, poste lateralmente, sono caratterizzate, al piano superiore, da una loggia con gli archi che girano tutto attorno tanto da costituire un caso unico tra le ville venete. Il corpo centrale è impreziosito da quattro pinnacoli posti agli angoli che danno slancio e armonia all’intero complesso edilizio. La pianta interna ricalca la tipica villa veneta con un salone centrale e numerose stanze laterali ed è impreziosita da decorazioni a stucco e affreschi realizzati da Andrea Urbani dal 1773 al 1776. Fino alla metà dell’800 la Villa appartenne alla famiglia Lorenzoni e, alla morte del Conte Antonio Lorenzoni Pellegrini, il fabbricato passò al ramo Pellegrini di Bergamo, ora di proprietà della Curia.

 

• Le opere della Collezione Balzan vennero esposte, per la prima volta, a Zurigo nel 1944 in una mostra curata dall’amico di Eugenio Balzan e storico dell’arte, prof. Giuseppe De Logu. Dopo l’improvvisa scomparsa di Eugenio, il 15 luglio 1953, la pregevole Collezione passa in proprietà alla figlia Angela Lina. Con l’importante istituzione della Fondazione Internazionale Balzan, voluta dall’unica erede del cospicuo patrimonio del padre, anche la Collezione diventa proprietà della stessa Fondazione. Nel gennaio 2007 le opere vengono portate presso il Centro Culturale Svizzero di Milano dove il 25 gennaio viene inaugurata la mostra “Una collezione d’arte tra Ottocento e Novecento. Nei primi mesi del 2014 il Comune di Badia Polesine ottiene, in comodato d’uso a tempo indeterminato, l’intera collezione che viene esposta presso il Ridotto del prezioso Teatro Sociale, anch’esso intitolato a Eugenio Balzan.

 

Teatro Balzan fu costruito nel 1812 per volontà e a spese del badiese Bartolomeo Dente; recenti ricerche storiche hanno portato alla luce un atto notarile datato 17 dicembre 1812 nel quale si fa riferimento al disegno del teatro realizzato dall'architetto Sante Baseggio (1749-1822) di Rovigo. Nel 1836 passa in proprietà di una Società di Palchisti o Palchettisti e assume il nome di Teatro Sociale. Nel 1855 il teatro viene restaurato e ampliato: si aggiungono i palchi di proscenio e il paliotto con le Muse. Per la profusione di fregi in rilievo e a foglia d'oro, da sempre è definito "scatola d'oro" o "la piccola Fenice" per la somiglianza con il grande teatro veneziano. La decorazione pittorica è del ferrarese Francesco Saraceni e del veneto Giovanni Abriani; i fregi intagliati sono del lendinarese Luigi Voltolini.  Nel maggio 2011 viene inaugurato dopo i restauri e intitolato al concittadino Eugenio Balzan.

Sogni? Sì sogni! A furia di sognare,

si riesce a portare nel concreto ciò che si sogna.

Giulia Maria Crespi (6 giugno 1923 - 19 luglio 2020)

 

A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno. Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti.