ROVIGO • ll progetto “Borghi Fluviali, tra Adige e Po” entra nel vivo. I nuovi percorsi dedicati a un turismo sostenibile – fatto di visioni, emozioni e sapori – sono oggi una realtà concreta, da vivere con lentezza, tra bicicletta e barca.

Già sperimentata con entusiasmo da numerosi visitatori, la proposta è stata sostenuta da una serie di iniziative promosse nei mesi di avvio grazie alla collaborazione corale tra istituzioni, comuni e associazioni locali.
In un territorio che fonde acqua e terra, “Borghi Fluviali” rappresenta un progetto turistico e culturale originale, innovativo e profondamente green.
Coinvolge 18 comuni della provincia di Rovigo – Fratta Polesine, Ariano nel Polesine, Arquà Polesine, Bergantino, Canda, Castelnovo Bariano, Crespino, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Gaiba, Loreo, Lusia, Melara, Pincara, Polesella, San Bellino, Stienta – insieme alla Provincia di Rovigo, all’Ente Regionale del Parco del Delta del Po, all’Autorità Distrettuale di Bacino del Fiume Po, ad Assonautica Acque Interne Veneto Emilia e a FIAB Amici della Bici di Rovigo. Il capofila del progetto è il Comune di Fratta Polesine, con il coordinamento della Provincia e il finanziamento principale del Ministero del Turismo, integrato in parte anche dagli stessi Comuni aderenti.
“Attraverso itinerari ciclabili, vie d’acqua, eventi e interventi infrastrutturali, stiamo costruendo un’offerta turistica sostenibile e accessibile”, spiega Enrico Ferrarese, Presidente della Provincia di Rovigo, che sottolinea come la mobilità dolce sia al centro delle azioni dell’amministrazione, impegnata nel connettere il territorio con le grandi ciclovie nazionali. L’obiettivo è attrarre cicloturisti alla ricerca di esperienze autentiche, rispettose dell’ambiente e immerse in una terra dalla storia millenaria, che si presta a essere scoperta anche attraverso la navigazione fluviale.
Il progetto si sviluppa nel cuore di quella che molti definiscono la “Mesopotamia d’Italia”, un’area modellata nei secoli da un equilibrio dinamico tra terra e acqua. Po e Adige, come antichi confini liquidi, evocano la potenza simbolica del Tigri e dell’Eufrate, offrendo un paesaggio unico che invita a rallentare. Qui il tempo sembra dilatarsi e lo sguardo si apre su uno dei contesti ambientali più suggestivi d’Italia, dove ogni metro racconta la relazione tra uomo e natura.
“Borghi Fluviali tra Adige e Po” propone un nuovo modo di viaggiare, innovativo per modalità, mezzi e filosofia. “Lungo questi percorsi, immersi nel mare verde della campagna, si è guidati tra sentieri segnalati e vie d’acqua che uniscono bicicletta e barca”, afferma Giuseppe Tasso, Sindaco di Fratta Polesine. Caricata la bici a bordo, si può lasciar scorrere il paesaggio fluviale, osservandolo da una prospettiva inedita, più bassa e raccolta, sospesa tra cielo, acqua e vegetazione. Il silenzio è rotto solo dallo svolazzare delle libellule, dal frinire delle cicale, dagli incontri improvvisi con aironi, martin pescatori e famiglie di folaghe.
Il presidente della Provincia Enrico Ferrarese: “Uno dei più grandi obiettivi per rilanciare il nostro territorio è mostrare tanta energia, quest’iniziativa ha saputo stimolare grande sinergia tra amministrazioni e partner con i Comuni che hanno saputo credere in questo lavoro di rete. Quando alla base ci sono intenzione e volontà si arriva a risultato come in questo caso: ‘Borghi fluviali’ è diventato un nome noto che suscita attenzione e curiosità, la proposta bike and boat contribuirà a valorizzare il turismo sostenibile nelle sue componenti terra e acqua che tanto rispettiamo ed amiamo”.
Il sindaco di Fratta Polesine (ente capofila) Giovanni Tasso: “La sensazione del bello va portata in una dimensione più vasta, questo ci ha indotto ad accettare l’incarico e la responsabilità di fare da capofila del percorso, il progetto è un’occasione importante per partire e siamo certi che per il Polesine questo rappresenta soltanto un inizio”.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari: “Le Province hanno un ruolo determinante, e nel caso di Rovigo il coordinamento con i piccoli Comuni appare fondamentale. Questo è un piccolo, grande progetto che auspico diventi ‘buona pratica’ anche a livello nazionale: il nostro territorio è investito in un percorso di crescita che tocca la promozione delle eccellenze, le infrastrutture, le aree UNESCO. Si tratta di una sfida che impone strategie e un obiettivo unico, stiamo dimostrando di esser capaci di fare squadra anche con le tante realtà associative”.
Qualche chilometro più in là si torna in sella, pronti a proseguire la scoperta. Ad attendere, l’eccellente cucina polesana di terra e d’acqua, eventi culturali e manifestazioni locali, insieme ai prodotti genuini di un territorio sorprendente, tutto da assaporare.
Note sulle esperienze del partenariato.
La rete partenariale del progetto è composta da una rete di 18 piccoli Comuni rivieraschi, da enti pubblici ed associazioni che da qualche anno condividono esperienze nell’ambito del turismo lento per lo sviluppo di itinerari ciclo fluviali allo scopo di collegarli con le principali reti della mobilità lenta europea, nazionale e regionale.
Da qualche anno i Comuni con le Associazioni, Fiab e Assonautica, sono coinvolti in sperimentazione di itinerari bici-barca lungo i fiumi per promuovere nuove forme di visitazione, (Progetto Navighiamo il Museo diffuso dell’acqua) prevalentemente all’aria aperta ed in ambienti rurali soffermandoci su aspetti culturali, storici ed artistici del territorio.
Questo ha consentito di innovare lo scenario degli itinerari cicloturistici di collegamento con la rete regionale I3, la Via del Mare, con la Vent.To , l’Adriatica e l’EuroVelo ed adottare il Piano della Mobilità Ciclistica Provinciale (recepito nel Piano Regionale della Mobilità Ciclistica). Contestualmente sulla mobilità lenta ciclo fluviale, questo gruppo di lavoro collaborava con l’Autorità Distrettuale di Bacino fiume Po, Segreteria Tecnica della Biosfera Mab Unesco Po Grande, al fine di inserire questi obiettivi ed azioni nelle linee strategiche e di indirizzo del Piano d’Azione Po Grande 2030. Questo ha consento di avviare quell’importante processo, tutt’ora in corso, di allargamento della Riserva Biosfera Mab Unesco, ai Comuni rivieraschi del Po esclusi alla Riserva ovvero, quelli compresi tra Gaiba a Villanova Marchesana.
L’esperienza maturata in questo gruppo ha fatto accrescere la consapevolezza di vivere in un luogo unico con nuove potenzialità legate alla vocazione turistica ciclo fluviale che li ha spinti a condividere un documento per il riconoscimento di una vocazione fluviale non ancora prevista nella declaratoria delle vocazioni del Ministero del Turismo e di inserire la navigazione interna dei nostri fiumi nel Piano del Mare, documento di programmazione approvato dal CIPOM.
Nel frattempo la Regione Veneto, su iniziativa della consigliera polesana Laura Cestari, ha adottato un’apposita legge regionale per la promozione del turismo fluviale, L.R. 5/2024.
Per info: wwww.borghifluvialitraadigepo.org

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