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CERIMONIA IN QUESTURA PER LA SCOPERTURA DELLA SCULTURA DEDICATA AI CADUTI DELLA POLIZIA DI STATO

ROVIGO • CERIMONIA IN QUESTURA PER LA SCOPERTURA DELLA SCULTURA DEDICATA AI CADUTI DELLA POLIZIA DI STATO.

Questa mattina, alla presenza del Sottosegretario all’Interno, On.le Nicola Molteni, del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani, del Prefetto di Rovigo, del Questore e di Autorità cittadine, nonché dei familiari dei caduti e di una rappresentanza di giovani alunni della Scuola Primaria “Samuele Donatoni”, si è svolta, presso la Questura, la cerimonia di scopertura della scultura dedicata ai caduti della Polizia di Stato: Ispettore Capo Samuele DONATONI - Medaglia d’Oro al Valor Civile; Agente Scelto Ilaria Maria LEANDRI - Medaglia d’Argento al Valor Civile; Guardia di Pubblica Sicurezza Umberto BARBIERATO - Medaglia d’Onore alla Memoria delle Vittime delle Foibe.


Nella circostanza è stata inoltre intitolata la “Sala Conferenze” e la “Sala Riunioni” della Questura rispettivamente all’Ispettore Capo DONATONI ed alla Guardia di Pubblica Sicurezza BARBIERATO.

La scultura, realizzata dallo scultore veronese Alessandro Mutto, è stata posizionata nel piazzale interno della Questura e si compone di una base circolare in marmo “verdello” con sopra tre sagome in acciaio raffiguranti i caduti e accanto la figura, in bronzo, di un bambino con le braccia alzate verso il cielo intento ad accompagnare tre colombe in volo.

 

L’ Ispettore Capo Samuele Donatoni in servizio presso il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (NOCS) perdeva la vita, colpito mortalmente, il 17 ottobre 1997 a Riofreddo (AQ), nel corso di un’operazione di Polizia tesa alla cattura dei componenti di una pericolosa organizzazione criminale, responsabile del sequestro dell’industriale bresciano Giuseppe Soffiantini.  Il blitz consentì poi la liberazione dell’industriale.

 

L’Agente Scelto Ilaria Maria Leandri il 2 luglio del 1997 in servizio presso la Sottosezione della Polizia Stradale di Rovigo veniva travolta e colpita mortalmente da un autocarro in fase di sorpasso che giungeva a forte velocità mentre si stava adoperando per ripristinare parte della segnaletica stradale che era stata abbattuta.

La Guardia di P.S. Umberto Barbierato il 1° dicembre del 1921, si arruolò nel Corpo di Polizia e venne assegnato alla Questura Repubblicana di Gorizia.

 

Il 1° maggio del 1945 i reparti del IX Korpus Titino, entrati a Gorizia, disarmarono tutti i partigiani italiani del CNL che dal 25 di aprile avevano liberato la città.  Gorizia venne annessa alla Jugoslavia e proclamata la mobilitazione generale assumendo i “poteri popolari”. Successivamente vennero arrestate tutte le autorità precedentemente insediate e tutti i militari presenti nella città. Il 2 maggio 1945 lo stesso Barbierato venne prelevato dalla Questura di Gorizia e da quel momento si persero completamente le sue tracce; di lui non si seppe più nulla. Purtroppo, il IX Korpus Titino deportò decine di militari portandoli nelle foibe nei pressi della città di Gorizia. Vane furono le ricerche della sorella e dei famigliari per riconoscerlo tra le vittime riconosciute nei campi di prigionia titini.

Il Capo della Polizia, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza dell’esempio dato dai tre poliziotti commemorati. Il loro sacrificio, ha proseguito il prefetto Pisani, ci ricorda come ogni appartenente alla Polizia di Stato accetti di fare un mestiere rischioso.

 

C’è il rischio della scelta valoriale, fatta da Umberto Barbierato quando, neo ventenne e in piena Guerra mondiale, decise di arruolarsi nelle Guardie di PS consapevole di rischiare la vita.

C’è poi il rischio della imprevedibilità, che ha colpito Ilaria Maria Leandri mentre stava svolgendo il suo servizio in autostrada e che ha causato circa 500 caduti nelle file della Polizia stradale.

 

C’è infine il rischio insito nell’operatività del mestiere di poliziotto. Lo sapeva bene Samuele Donatoni, quando fu scelto tra i migliori per portare a termine un’operazione ad alto rischio. Il fatto che a lui sia stata intitolata una scuola a Rovigo, ha proseguito il Capo della Polizia, è bellissimo, perché vuol dire che in quella scuola i bambini potranno conoscere la storia di un valoroso poliziotto e gli ideali che lo hanno spinto all’estremo sacrificio.

Infine, ringraziando il Questore di Rovigo, il prefetto Pisani ha evidenziato l’importanza di collocare la scultura all’ingresso della Questura, dove i poliziotti, vedendola, potranno ricordare l’esempio tracciato da chi ha dato la vita in servizio e dove i cittadini, entrando, potranno emozionarsi nel conoscere le loro storie.


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