Me pareva ‘na favola di Con.Cor.D.A. e Movimentoinactor di Pisa è il corto teatrale che ha incontrato il favore del pubblico ed è arrivato al gradino più alto del podio del concorso internazionale corti teatrali site-specific Donne da Palcoscenico: nel Chiostro, storia e bellezza negli occhi delle Donne.
Molto intensi e suggestivi anche gli altri lavori in gara che hanno emozionato il pubblico presente.
Si conclude così l’ottava edizione di Donne da Palcoscenico.
Con un lavoro dedicato alla violenza di genere, Me pareva ‘na favola di Consorzio Coreografi Danza D’Autore e Movimentoinactor di Pisa, di e con Leila Ghiabbi con la collaborazione artistica di Flavia Bucciero, vince la seconda edizione del concorso internazionale corti teatrali site-specific Donne da Palcoscenico: nel Chiostro, storia e bellezza negli occhi delle Donne.
Il lavoro ha catturato il pubblico presente per messaggio e intensità della performance. Il secondo posto, invece, è andato a L’inchiostro e l’abbraccio di Compagnia Minimal e il terzo a La storia di Carla di Cromo collettivo artistico.
I tre lavori, selezionati in precedenza dalla commissione di valutazione formata da Letizia E.M. Piva, direttrice artistica della compagnia Minimiteatri, Elisabetta Brusa, regista e accademica di fama internazionale e Rossella Ruzza, referente per la Fondazione Rovigo Cultura, sono stati poi giudicati dal pubblico presente che ha decretato il podio finale. Il teatro-danza si pone come un linguaggio alternativo che l’interprete, Leila Ghiabbi, mette in scena con emozione ed espressività. Il messaggio, purtroppo ancora attuale, è arrivato nelle anime dei presenti: la donna, durante la performance, ha rivissuto attraverso la propria immaginazione le diverse fasi di un rapporto, ormai deteriorato, per prenderne coscienza ed esplodere, alla fine, in un grido di liberazione. Il corpo è diventato non solo un mezzo, ma anche un luogo, privilegiato e fragile, attraverso il quale è stato possibile manifestare il dramma di una ferita per andare oltre e, con coraggio, avere la forza di ricominciare. Il lavoro ha anche dato modo di valorizzare, in modalità site-specific, l’intima cornice del Chiostro dell’ex Monastero Olivetano.
Al secondo posto, L’inchiostro e l’abbraccio, di e con Angela Ameli e Giada Fedeli-Gammaphi, per la regia di Marco Gistri, una produzione di compagnia Minimal di Pomarance. A partire dalle parole di Natalia Ginzburg “il guaio delle donne è che ogni tanto hanno l’abitudine di cadere in un pozzo e soffrire prima di riuscire a risalire: tuttavia non è importante sapere tutto, ma riuscire a riemergere”, si è rivelata la performance, utilizzando anche mezzi originali, ovvero pannelli bianchi e tele dipinte dall’inchiostro, nelle quali si è manifestata la grandezza dell’animo femminile, avvolto poi in un abbraccio.
Terzo posto, infine, per La storia di Carla di Andrea Lupo con Chiara Sarcona, una produzione Cromo collettivo artistico di Poggio Mirteto. Anche in questo caso la tematica riguardava una violenza, legata a situazioni difficili, nella solitudine di una identità che vuole ritrovare se stessa. La storia di Carla è diventato l’esempio di una donna semplice, di basso ceto sociale, proveniente da un paesino di campagna, che ha scelto di emanciparsi dalla propria famiglia e dalla propria condizione, scoprendo nuove parti di sé nonché una nuova passione.
Micol Andreasi, giornalista e studiosa, ha introdotto la serata. I finalisti sono stati premiati da Roberto Tovo, vicesindaco e assessore alla cultura, Virgilio Santato, presidente della Fondazione per lo Sviluppo del Polesine, Lara Girotti dell’ufficio cultura del Comune di Badia Polesine. I lavori sono stati commentati da Elisabetta Brusa che ha sottolineato quanto sia importante organizzare rassegne come Donne da Palcoscenico, che danno l’opportunità tanto di valorizzare luoghi di grande valore, quanto di dare nuove possibilità a giovani artisti che indagano tematiche differenti attraverso le varie forme espressive del teatro. Soddisfazione anche da parte di Letizia Piva, che ha spiegato come i tre lavori siano stati selezionati tra i tanti arrivati sia per l’aderenza alle tematiche proposte, in particolare in linea con i goal dell’Agenda 2030, sia per la possibilità di inserirli nel contesto del Chiostro dell’ex Monastero Olivetano.
Minimiteatri vi dà appuntamento al prossimo anno, ringraziando quanti hanno contribuito alla realizzazione della rassegna e, soprattutto, il pubblico presente, che ha colto proposte originali e talvolta complesse, realizzate attraverso nuovi linguaggi per possibilità alternative, che ci lasciano una speranza per il futuro: il mondo si può cambiare, se lo facciamo insieme, attraverso l’arte, la cultura, il teatro, la sperimentazione.
(© foto Giulia Frezzato)
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