ROVIGO • Rovigo inaugura la 210ª Stagione Lirica con Così fan tutte di Mozart: sul podio Jordi Bernacer, la regia è di Stefano Vizioli, Milo Manara firma scene e costumi.
Debutta a Rovigo Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, assente dalla città da venticinque anni

Il dramma giocoso in due atti apre la 210ª Stagione Lirica del Teatro Sociale venerdì 17 ottobre 2025 alle 20.30 e domenica 19 ottobre alle 16.00, con anteprima educational martedì 14 ottobre alle 16.00.
Sul podio Jordi Bernacer alla guida dell’Orchestra di Padova e del Veneto; regia di Stefano Vizioli; scene e costumi firmati da Milo Manara; luci di Nevio Cavina; coordinamento a Benito Leonori (scene) e Roberta Fratini (costumi). Il Coro lirico giovanile A.LI.VE. è diretto da Paolo Facincani; assistente alla regia Pierluigi Vanelli.
La nuova produzione riunisce il Teatro Sociale di Rovigo, il Teatro Mario Del Monaco di Treviso e il Teatro Verdi – Comune di Padova, in un allestimento coprodotto con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi (debutto nel 2023), Fondazione Teatro Verdi di Pisa (2024), Fondazione Teatro Comunale di Modena (2024) e Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz (2025). In scena, Irina Lungu sarà Fiordiligi accanto a Francesca Di Sauro (Dorabella), Biagio Pizzuti (Guglielmo), Andrew Kim (Ferrando), Paola Gardina (Despina) e Maurizio Muraro (Don Alfonso).

Con il segno contemporaneo di Milo Manara – in questa produzione al suo debutto nell’opera lirica – giocoso, colorato e vagamente licenzioso, l’allestimento affida il capolavoro mozartiano alla grammatica “antica” della scatola scenica dipinta: boccascena armato, quinte e fondali, porte a scomparsa e piccoli ingegni di macchineria.
Ne scaturisce un gioco che intreccia con naturalezza comicità e tragedia, malinconia ed erotismo, filosofia e labirinti di passioni, nei colori pastello di scene e costumi che riportano alle tendenze pittoriche di un Settecento immaginato. «Se c’è un’opera che si presta a una scenografia tutta dipinta è proprio questa», fa sapere Manara, che ha disegnato per l’occasione una eccezionale serie di illustrazioni sulle metamorfosi di Zeus tra ninfe e satiri, travestimenti e corteggiamenti caratterizzati da una sensualità elegante, enigmatica, senza tempo. «Il mito si adatta al Settecento, quando andava di gran moda – aggiunge – Chi legge le Metamorfosi di Ovidio sa che è pieno di travestimenti a scopo di seduzione; in Così fan tutte, alla fine, a furia di travestirsi, si perde la percezione della propria identità».



A seguire, la parola al direttore d’orchestra Jordi Bernacer: «Mozart è sempre fonte d’ispirazione. In ogni suo singolo pezzo si ha sempre la sensazione di essere davanti un capolavoro dal quale imparare. E Così fan tutte non è un’eccezione. Nella sua terzultima opera lirica, l’ultima insieme al genio di Da Ponte, si sente una sorta di equilibrio formale, di simmetria, nella struttura che però va oltre l’intellettuale per diventare geniale nella sua fluidità musicale e drammatica».
Sul lavoro con l’organico rodigino, Bernacer aggiunge: «Negli ultimi anni ho avuto l’opportunità di lavorare in diverse produzioni operistiche con l’Orchestra di Padova e del Veneto (“La vedova allegra”, “Nabucco”, “Don Giovanni”) con la quale ho sempre condiviso un grande entusiasmo e professionalità, che oggi rinnovo davanti questo capolavoro mozartiano».
Infine, il debutto al Teatro Sociale: «Scoprire un nuovo teatro per me è sempre motivo di grande curiosità e ispirazione. Quando si entra nel Teatro Sociale è inevitabile lo stupore per la sua bellezza e l’emozione di respirare la sua storia. Basti pensare alla riapertura con Mascagni sul podio, il debutto di Gigli, la presenza di tanti grandi artisti. Mi sento sempre fortunato di poter condividere tutto questo con i bravissimi interpreti coinvolti in questo capolavoro per il pubblico di Rovigo».
Ultimo tassello della cosiddetta trilogia Mozart–Da Ponte (con Le nozze di Figaro e Don Giovanni), Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti (K. 588) fu presentata al Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790. Meno popolare ma non meno vertiginoso, il titolo nato dall’incontro tra Wolfgang Amadeus Mozart e Lorenzo Da Ponte indaga con sottile ironia le zone d’ombra del desiderio. Al centro, una scommessa crudele mette alla prova la fedeltà di due coppie: un filosofo cinico e una servetta disincantata guidano il gioco di maschere di due amici soldati e delle loro promesse spose; nell’epilogo l’intervento di Don Alfonso sembra ricomporre l’ordine, ma l’ambiguità continua ad aleggiare ben oltre il calar del sipario.
Per il regista Stefano Vizioli «il Così fan tutte è l’opera più emblematica e inafferrabile della trilogia Mozart-da Ponte. La trama è basata su una scommessa per accertare l’infedeltà delle donne (ma anche degli uomini): il raffinato gioco di ambiguità e di apparenti geometrie si dipana grazie ad un libretto di cristallina semplicità e ad una partitura di metafisica bellezza. È un’opera che mischia disinvoltamente comicità a tragedia, malinconia ad erotismo sottile, filosofia e labirinti di passioni. È anche un titolo che per più di un secolo ha sofferto la patente di trama frivola e sciocchina e che solo negli ultimi quarant’anni è considerata la più profonda e insondabile di Mozart. Il compositore e Lorenzo da Ponte non giudicano, ma capiscono la fragilità dell’essere umano, le leggi del desiderio, i rischi dell’incoscienza emotiva. La mia regia giocherà sul non detto, sulla ambiguità, su una rete di tensioni inespresse, di silenzi e contraddizioni interne, di tempeste del cuore. Il finale dell’opera non ha nulla di consolatorio: i personaggi sono poveri esseri umani lasciati alla deriva, zattere sbattute dai venti, ognuno chiuso nella propria solitudine e frustrazione, un finale dove nessuno è vincitore ma sono tutti sconfitti, compreso Don Alfonso, il filosofo che tiene le fila delle sue marionette».
Sotto la direzione artistica di Edoardo Bottacin, la Stagione Lirica 2025/26 proseguirà in autunno con Cin Ci Là (28 e 29 novembre) e, a dicembre, con L’occasione fa il ladro (12 e 14). Il nuovo anno si aprirà con Carmen di Bizet (30 gennaio e 1 febbraio), titolo che nel 2026 celebra i 150 anni dalla prima esecuzione; a febbraio il Teatro ospiterà la prima italiana di Alice nel Paese delle Meraviglie di Pierangelo Valtinoni (20 e 21), mentre a marzo tornerà Il flauto magico (13 e 15). La chiusura di stagione, l’8 maggio 2026, è affidata a un dittico di grande suggestione: La damoiselle élue di Claude Debussy accostata a Bianca di Italo Montemezzi. Un progetto speciale è dedicato inoltre al centenario di Dietrich Fischer-Dieskau, con fulcro nello spettacolo Prospero’s Voice in programma il 26 ottobre 2025.
Il percorso di avvicinamento all’opera prevede due appuntamenti a ingresso libero nel Ridotto: venerdì 10 ottobre alle 18.00 Maria Ludovica Mutterle, direttrice della Casa Museo Matteotti, terrà per il ciclo Le storie dietro la storia la conferenza Il Settecento delle donne: tradizione ed emancipazione; venerdì 17 ottobre alle 19.30, vigilia della recita serale, un musicologo introdurrà l’opera al pubblico.
Gli abbonamenti e i biglietti per la Stagione 2025/26 sono disponibili a partire dal 19 settembre per lirica, concertistica e jazz, e dal 21 ottobre per prosa e danza.
Info: Teatro Sociale di Rovigo, Piazza Garibaldi 14 – tel. 0425 25614 – teatrosociale.botteghino@comune.rovigo.it – www.comune.rovigo.it/teatrosociale.
La Stagione 2025/26 del Teatro Sociale di Rovigo è realizzata con il supporto di Ministero della Cultura, Regione del Veneto, Comune di Rovigo – Assessorato alla Cultura, Arteven, Camera di Commercio di Venezia-Rovigo, Confindustria Veneto Est. Partner di stagione: Fondazione Cariparo, Fondazione Banca del Monte, Fondazione Rovigo Cultura, Banca del Veneto Centrale. Sponsor: Adriatic LNG, TMB, IRSAP, Interporto, La Fattoria, Borsari, Osteria del Teatro, Scopa Gioielli. Media partner: La Piazza, OPS Group. Partner tecnici: Playpiano, Fioreria Quadri, Gelateria Godot.

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