ROVIGO_ In occasione della XXXI Giornata mondiale del malato, oggi 11 febbraio, giorno in cui la Chiesa cattolica fa memoria della Beata Vergine di Lourdes, il vescovo di Adria-Rovigo, mons. Pierantonio Pavanello, ha celebrato la messa alle 15.30 presso la hall di ingresso dell’ospedale Santa Maria della misericordia di Rovigo accompagnata dal coro Vox Harmonica Rovigo
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Quest’anno si è scelto di celebrare in questo luogo significativo “come segno di vicinanza a tutti i malati e agli operatori sanitari. Questo appuntamento annuale è accompagnato da un messaggio del Papa”. “La malattia fa parte della nostra esperienza umana – scrive Francesco nel Messaggio di quest’anno – ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione”.
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Alla presenza di numerosi cittadini, autorità civili e militari il vescovo Pavanello ha ricordato il messaggio del Pontefice rilevando come questa espressione “vada applicata anche alla società nel suo insieme: una società che non si prende cura dei malati e dei sofferenti è disumana: purtroppo in molti paesi chi non può pagare le prestazioni sanitarie è abbandonato a sé stesso”. “In Italia da questo punto di vista – continua il pastore della diocesi di Adria-Rovigo – possiamo dire di avere una situazione all’avanguardia, in quanto il servizio sanitario nazionale garantisce un’assistenza sanitaria a tutti oloro che ne hanno bisogno, non solo ai cittadini ma anche agli stranieri che risiedono nel territorio della Repubblica italiana”. “È una conquista di civiltà, che però oggi è insidiata non tanto in linea di principio, ma nei fatti ad esempio quando per una visita si è costretti a rivolgersi a strutture private perché le attese nelle strutture pubbliche sono di mesi se non di anni. Il tema della sanità, dunque, deve essere centrale nel dibattito politico e sociale se vogliamo una società più umana”, conclude mons. Pavanello.
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