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I Rizzato scrivono la storia della Famiglia e di un luogo: quello della centenaria Trattoria al Ponte di Lusia

ROVIGO_ Ogni famiglia ha le sue storie. Storie che vengono raccontate ai più piccoli, storie che divertono i più grandi. Storie che ci ricordano in ogni momento il posto da cui veniamo, le persone che sono venute prima di noi.

Ed è per questo che la Famiglia Rizzato della storica Trattoria al Ponte di Lusia ha voluto scrivere a più mani un libro.

dalla Prefazione

Ancora oggi la cura che la famiglia Rizzato da sempre riserva a chi varca la sua porta è ben visibile in ogni piccola modifica sul menù, in ogni miglioria apportata alla sala da pranzo, in ogni speciale attenzione riservata ai tesori preziosi che il territorio polesano sa offrire. Pregi di cui tutti i clienti abituali del ristorante sanno, ma dei quali forse non conoscono la storia e l’origine. Le storie sono una materia preziosa, che vanno custodite, protette e tramandate a chi ci succederà. Per questo è importante raccoglierle, ricordarle e, naturalmente, raccontarle.

La storia che avete fra le mani è una di queste. Inizia tanto tempo fa, in un anno che è difficile stabilire, ma in uno posto preciso: a Bornio, frazione di Lusia, in provincia di Rovigo.

C’è chi dice, con un sorriso ironico, che le stesse Crociate siano passate di là, incrociando il loro cammino con il luogo in cui questa storia ha inizio. Un modo di dire, nulla di più. Ma un modo di dire significativo, che rende bene l’idea di quanto la trattoria Al Ponte affondi le sue radici nel profondo della storia, dalla seconda metà dell’ottocento fino ai giorni nostri.


Non è certo se il nucleo originario di quella che all’epoca era principalmente un’osteria, un punto di ritrovo per i contadini e gli uomini del paese, fosse già lì nel 1860 o se avrebbe fatto la sua comparsa qualche anno dopo.

Ciò che sappiamo con certezza è frutto di una prima, accurata ricerca fatta da Luciano Rizzato.

La Camera di commercio di Rovigo aveva lanciato un progetto di pubblicazione: un libro che raccogliesse tutte le attività storiche della provincia, quelle cioè con almeno cento anni di storia comprovata.

Luciano sapeva che la trattoria Al Ponte poteva rientrare tra quelle. Aveva ereditato l’attività da suo padre Attilio che, a sua volta, l’aveva ereditata da suo nonno. Ed era stato lo stesso Attilio a dirgli che la trattoria aveva una storia molto più antica, che risaliva addirittura al XIX secolo. Stando a quanto aveva detto Attilio a suo figlio negli anni sessanta, la trattoria Al Ponte aveva almeno centocinquant’anni di storia, cosa che forse poteva rappresentare un’esagerazione. Ma Luciano era assolutamente certo che l’attività avesse almeno un secolo, ed era intenzionato a provarlo.

Iniziò allora le prime, difficoltose ricerche negli archivi del comune di Lusia, che si rivelarono purtroppo infruttuose: il bombardamento del 1945 aveva spazzato via la sede del comune, distruggendo tutte le documentazioni custodite al suo interno. Non era rimasto nulla che non fosse successivo alla guerra. Luciano si rivolse allora all’Archivio di Stato di Rovigo, confidando di trovare qualcosa nei suoi archivi.

Non ci riuscì, ma in compenso trovò un valido alleato nella sua ricerca, il professor Contegiacomo dell' Archivio di Stato di Rovigo. Fu lui a suggerirgli di cercare negli archivi della stessa Camera di commercio: se c’era qualche prova dell’esistenza dell’attività almeno cento anni prima, forse risiedeva in una licenza o in qualcosa di simile.

Luciano Rizzato era già in possesso di alcune documentazioni, per lo più licenze e permessi intestati alla madre di Attilio - Luigia Toso -, ma risalivano agli anni cinquanta ed erano quindi troppo recenti per attestare la storicità dell’attività. C’era anche un rogito notarile del 1874 che attestava l’acquisizione di un terreno in zona, ma non era legato direttamente all’attività e quindi non serviva a molto.

Tuttavia, grazie alla tenacia di Luciano e all’aiuto del professor Contegiacomo, dagli archivi della Camera di commercio saltò finalmente fuori qualcosa: una licenza depositata da Luigi Rizzato, il nonno di Luciano, nel 1911. Un bel tesoro, che però assumeva un valore ancora superiore se si considerava che quella stessa licenza era stata ereditata a sua volta dal padre di Luigi. La trattoria Al Ponte esisteva sicuramente dall’inizio del XX secolo, e si meritava di certo un posto fra le attività storiche della provincia di Rovigo. Ovviamente lo ottenne, e Luciano poté dirsi soddisfatto dopo tante, faticose ricerche. Tuttavia, è necessario segnalare che il libro che avete fra le mani non vuole essere una semplice ricostruzione storica. Per quelle ci sono gli archivi, le documentazioni, gli attestati.

No, quello che questo libro vuole fare è custodire, proteggere e tramandare una storia: la storia della famiglia Rizzato e della trattoria Al Ponte.

Per questa ragione trova il suo incipit negli anni ’50 e non prima: perché al suo interno ci sono i ricordi, quelli vivi e veri, raccontati dal padre al figlio e dal figlio al nipote, fino ai giorni nostri. Sono le storie tramandate da Attilio a Luciano, che lui ha saputo conservare negli anni e che ha condiviso con suo figlio Enrico.

Le parole scritte hanno un grosso vantaggio, rispetto a quelle che vengono pronunciate a voce: restano, nello stesso modo in cui restano i cimeli di famiglia. Possono essere lette e rilette, infinite volte. E il loro valore non si perderà mai, perché resterà sempre a disposizione di tutte le generazioni che verranno, che si tratti di clienti o degli eredi dei titolari del ristorante.

Non troverete documenti, in questo libro. Troverete aneddoti, episodi, parole che hanno il sapore genuino della verità. Perché gli archivi esistono per una ragione, e quella ragione è molto diversa da quella che spinge un nonno a raccontare a suo nipote di chi c’è stato prima di lui, di chi ha lavorato duramente per costruire qualcosa che durasse nel tempo e che resistesse a tutto, dalla guerra alla pandemia da Covid 19.

Scoprire la storia della famiglia Rizzato e delle sue diverse generazioni significa entrare dalla porta principale di quell’attività conosciuta in tutta la zona guardandola per la prima volta con occhi diversi, osservando chi lavora al suo interno come si osservano i personaggi di un romanzo: sorridendo e commuovendosi insieme a loro.

Ma questa storia non parla solo dei Rizzato.

 

Fra le pagine che raccontano i passaggi di consegna, i cambiamenti avvenuti nel tempo dentro e fuori dalla cucina del ristorante e le vicende di chi non c’è più, troverete anche la storia di un Paese che attraversa molteplici mutazioni, di una ristorazione che si evolve di decennio in decennio, insieme alle possibilità e ai desideri degli italiani.

 

L’invito ai lettori è dunque quello di abbandonarsi alla lettura con il gusto e la curiosità con cui ci si abbandona a un sapore mai provato prima, con la fiducia che la famiglia Rizzato ha saputo conquistarsi anno dopo anno, gestione dopo gestione.

Un capitolo alla volta, conoscerete le persone che hanno preceduto Luciano ed Enrico, quelle che forse risiedono ancora nei ricordi dei clienti storici e che rivivono nella memoria dei loro cari. Questo libro racconta di loro, cerca di dargli una voce ormai perduta negli anni. Ciò che chiediamo ai lettori è di ascoltarla, di imparare a conoscerla e ad amarla come si fa con qualcuno che abbiamo incontrato davvero. E poi di farla rivivere, ogni volta che entrerete nella Trattoria Al Ponte di Bornio.

 

Grazie a Luciano e alla moglie Giuliana Franco, a Enrico e Silvia per questo dono che avete voluto condividere con il pubblico, bellissima iniziativa!


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