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Il Treno della Salute fa tappa a Rovigo

Il Treno della Salute l'iniziativa organizzata dai Medici con l'Africa CUAMM, giunto alla quarta edizione, farà tappa a Rovigo.

Il convoglio sarà nella stazione di via Marconi, per offrire servizi di screening gratuiti e consulenza ai cittadini, con particolare attenzione alle persone fragili.

Novità di quest’anno: un percorso formativo dedicato a studenti e insegnanti nella scuola secondaria di secondo grado, con lo speciale coinvolgimento dello youtuber Alberto Giannone, specializzato in divulgazione scientifica.

Anche il sindaco Edoardo Gaffeo sarà presente al momento inaugurale domenica 9 ottobre alle 11, al binario n.6.

Cinque vagoni, dieci stazioni del Veneto, oltre venti giorni: questi i primi numeri del Treno della Salute che, partito da Venezia Santa Lucia, dal 29 settembre al 22 ottobre attraverserà il Veneto.

L'iniziativa è promossa da Medici con l'Africa Cuamm, in collaborazione con la Direzione Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinario della Regione veneto, la Direzione Regionale Veneto di Trenitalia e i Ferrovieri con l'Africa.

«Dopo due anni, non nascondo l’emozione di ritornare all’inaugurazione del treno della salute “fisico”. Il treno con le proprie ruote unisce i binari che da qui possono arrivare ovunque, fino in Africa – ha precisato Nicola Samà, Ferrovieri con l’Africa -. La nostra missione è unire l’Italia, noi i ponti li costruiamo e li oltrepassiamo. Ringraziamo tutti i colleghi che stanno lavorando anche in questo momento per garantire il servizio al territorio. Sono la forza pulsante di questa azienda e io sono uno di loro. Questa iniziativa nasce dai Ferrovieri con l’Africa e come qualsiasi idea deve avere testa, gambe e braccia, ma soprattutto cuore e il merito è tutto loro. Senza di loro questa nostra idea non sarebbe potuta diventare realtà».

 

Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm ha affermato: «Come prima parola sento di dire “Grazie”. Alla Regione Veneto, al presidente Zaia e agli assessori Lanzarin e De Berti, alle dottoresse Russo e Palumbo che hanno creduto e sostenuto questo progetto. I due pilastri, perché un paese cresca, sono la salute e l’istruzione. Grazie inoltre a Trenitalia, alla Direttrice regionale Sabrina De Filippi qui rappresentata da Ivan Aggazio e grazie ai Ferrovieri con l’Africa. Questo treno si realizza con l’aiuto di tutti. Oggi qui ci sono i direttori generai di Friuli e Trentino dove il treno speriamo possa arrivare in futuro. La seconda parola è “sogno”. Il nostro sogno è unire l’Italia al grande continente africano per portare il diritto alla salute. Grazie di coltivare con noi questo sogno».

 

Un coinvolgimento speciale anche quello di Trenitalia: «Come tutto il Gruppo FS, anche Trenitalia è da tempo impegnata nel proprio percorso di responsabilità sociale d’impresa ed è proprio in quest’ambito che si inserisce la partnership con il Treno della Salute – ha detto Ivan Aggazio, direttore regionale Veneto di Trenitalia -. Le iniziative, rese itineranti per raggiungere il maggior numero di persone possibile, permetteranno al treno di diventare un importante mezzo di conoscenza, utile per incontrare specialisti, informarsi e accrescere la propria consapevolezza circa prevenzione, vaccini e buone pratiche in materia sanitaria».

 

Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità ha sottolineato: «È un’emozione vedere finalmente ritornare sui binari fisici il Treno della Salute, dopo la pandemia. Il treno incarna i messaggi che in questi due difficili anni abbiamo metabolizzato. Dobbiamo investire in salute, in prevenzione, in accessibilità delle cure. E il Treno della Salute vuole essere tutto questo. È importante far capire che se ci curiamo e abbiamo amore di noi stessi non è solo per noi, ma per l’intero sistema sanitario. Il treno diventa uno strumento essenziale per diffondere un messaggio di prevenzione e buone pratiche in termini di sani e corretti stili di vita. In questo senso è importante il lavoro di collaborazione e sinergia con la dottoressa Palumbo e il mondo scolastico, perché i ragazzi sono straordinari comunicatori verso gli adulti. Questo è un progetto a tutto tondo che la Regione Veneto sente come un presidio importante. Ringrazio tutti i medici e il personale coinvolto e tutto il mondo della sanità e del volontariato che ci fa arrivare più lontani».

 

E ricordando la lunga amicizia con il Cuamm che l’ha portata persino in Sierra Leone, l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti ha concluso: «Un progetto che parla di prevenzione, di salute per tutti e unisce il tema dei trasporti, collegando anche il mondo dell’istruzione è davvero speciale. Per questo come Regione, con il Presidente Zaia in testa, non abbiamo avuto dubbi ad accoglierlo. Ringrazio i ferrovieri, forza inarrestabile che danno il cuore per gli ultimi e il Cuamm, ma anche il Comune di Venezia e gli altri comuni che saranno toccati dal viaggio del treno nei capoluoghi del Veneto. Ringrazio Trenitalia per la disponibilità nella realizzazione del progetto, ed è bello vedere direttori del Trentino e del Friuli: sarete inevitabilmente contaminati dal virus contagioso del Cuamm e dei ferrovieri. Ho avuto la fortuna di andare in Sierra Leone con il Cuamm e don Dante e di toccare con mano quello che Cuamm fa sul campo. All’inizio non volevo andare, poi non sono riuscita a dire di no a ed è stata un’esperienza straordinaria che non dimenticherò mai che ci fa capire quando siamo fortunati nell’accesso alle cure».

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con circa 3.000 operatori sia europei che africani; appoggia 23 ospedali, 127 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi).


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