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Intitolato a Cristina Roccati uno dei telescopi europei

ROVIGO • Intitolato a Cristina Roccati uno dei telescopi europei del satellite alla conquista dei nuovi mondi. 

L'Agenzia Spaziale Europea, dopo consultazioni con le Agenzie Spaziali nazionali e con il gruppo di scienziati che sovrintende alla realizzazione del satellite PLATO, ha deciso di intitolare ognuno dei 26 telescopi che lo costituiscono a una personalità del mondo scientifico e filosofico. 

Per l’Italia, oltre a Giordano Bruno e ad Angioletta Corradini, la scelta è caduta su Cristina Roccati, già Principe (all’epoca questo era il titolo del Presidente) dell’ Accademia dei Concordi di Rovigo. 

PLATO è un acronimo che sta per PLAnetary Transit and Oscillations che, una volta lanciato e posizionato in orbita attorno al Sole in prossimità della Terra, scandaglierà il cielo alia ricerca di nuovi mondi attraverso l’ombra che proietteranno sul nostro pianeta durante il loro transito attorno alla stella madre.

Per questa ragione l’acronimo svela, all’inglese, il nome del filosofo Platone nel cui mito della caverna il mondo viene disvelato attraverso le sue ombre.

Per l’Italia si è scelto Giordano Bruno perché è il primo in epoca moderna a teorizzare l’esistenza di molteplici mondi. 


Si è poi pensato ad Angioletta Corradini che è stata una delle artefici contemporanee dello sviluppo della esplorazione dei mondi più vicini a noi, nel sistema solare. Infine, Cristina Roccati, per un tributo a quel manipolo di donne che nel 1700, in un embrione che non è riuscito a svilupparsi se non a partire dalla seconda metà del 1900, ha saputo distinguersi nello studio delle scienze esatte, anticipando l’odierna maturata emancipazione che vede in PLATO una sua realizzazione naturale. 


La scelta di Cristina Roccati, ufficiata da Roberto Ragazzoni, socio e consigliere dei Concordi, accademico dei Lincei, docente all’Università di Padova e Direttore dell’Osservatorio Astronomico Patavino - è un’ulteriore testimonianza di un territorio inaspettatamente fertile anche culturalmente. Formatasi alle Università di Bologna e Padova la Roccati si è occupata di fisica che insegnò pure presso 1° Accademia dei Concordi, come è testimoniato dalla preziosa raccolta di sue lezioni manoscritte conservate nella nostra biblioteca.


L'Accademia la elegge Principessa nell’anno 1754. Questo è da salutarsi come un evento epocale nel panorama delle Accademie nazionali che mai videro donna assurgere alla direzione e che contraddistingue il nostro storico istituto culturale, di cui non possiamo non andare orgogliosi.” 

“Con Cristina Roccati si era, alla sua epoca, al centro del sapere europeo come lo si è oggi grazie a rodigini e rodigine che stanno costruendo il futuro di tutti (sì veda il progetto RO45100). Con il Principe Cristina Roccati, |’ Accademia dei Concordi e Rovigo saranno per sempre iscritti alla grande ricerca astronomica europea e mondiale: un grande onore!”, commenta Giovanni Boniolo, che conclude sostenendo che “Rovigo deve avere un futuro fondato sul passato che ha avuto e sugli uomini e le donne che l'hanno portata fuori e vogliono portarla fuori dal provincialismo”. Come è noto è in corso di preparazione una mostra sulla sua figura e sulla cultura scientifica del tempo che sarà allestita verso la fine del 2024. L'esposizione è promossa dalla Fondazione Cariparo e curata dalla prof.ssa Elena Canadelli dell'Università di Padova. 

“PLATO è un progetto che non aveva certo bisogno di simboli, vista la sostanza, ma la scelta di Cristina Roccati è anche un tributo alla scuola che, cresciuta attorno all’Università di Padova, non ha mai lasciato le sue radici anche nel nostro Polesine. Il disegno dei telescopi nasce nel gruppo che dirigo presso l'Osservatorio Astronomico di Padova, ma affonda le sue radici nella storia espressa anche localmente, oltre che dall’ Accademia, dall'Osservatorio ‘Vanni Bazzan' del Gruppo Astrofili