La Madame Butterfly apre la Stagione Lirica al Sociale in armonia con la città

Il Sociale inizia con Madame Butterfly la 204^ Stagione.

L'Opera di Puccini dalla trama giapponese scelta per l'apertura della Stagione è in sinergia con la cultura della città e si avvale di ben 14 musicisti professionisti del Conservatorio F. Venezze di Rovigo.

Sarà diretta da Triola ed è già nel segno del sold out. 

Madame Butterfly al Teatro Sociale di Rovigo

Alla presentazione stampa avvenuta all'Auditorium Tamburini presenti i vertici del Conservatorio Statale F. Venezze, la direzione del Teatro Sociale, la Fondazione Cariparo, il Comune di Rovigo, la Fondazione Banca del Monte.

Sarà una Madame Butterfly classica nel segno dell'epoca giapponese agli inizi del novecento rivista dal regista Triola attraverso luci, colori e personaggi con una particolare attenzione e valorizzazione dell'aspetto sentimentale.

 

Saranno 14 i musicisti (tra contrabbasso, violencello, violino, oboe, flauto, tromba, trombone e percussioni) del Conservatorio che in collaborazione con l'Orchestra Filarmonica Veneta animeranno la produzione dell'Opera. Un pregio e un orgoglio da parte del Conservatorio per la città stessa.

Allo spettacolo parteciperanno anche gli alunni del Conservatorio.

 

All'incontro della presentazione dell'Opera (a cura di Luigi Costato al Ridotto del Teatro Sociale giovedì 14 ore 18) si potrà fare una visita guidata al Teatro e soprattutto dietro le quinte, tra camminamenti, corde, tendaggi per cogliere l'essenza della bellezze e del lavoro di oltre 140 persone).

APPUNTAMENTI:

  • mercoledì 13 Novembre ore 16 anteprima studenti
  • Venerdì 15 Novembre Turno A - ore 20,30
  • Domenica 17 Novembre Turno B - ore 16

Piccole estratti dalle note di Regia_ (Alberto Triola)

Il Sogno di Origami di una Tenue Farfalla

 

Ci si dimentica troppo spesso di un dettaglio che dettaglio non è: la protagonista di Madame Butterfly è una ragazzina di quindici anni. E' Puccini stesso a dircelo, con i suoi librettisti, in un passaggio del primo atto anche piuttosto insistito e pure ambiguo, in cui il tono giocoso porta a distogliere l'attenzione dal soggetto scabroso e moralmente assai riprovevole della situazione. Per questa nuova produzione triestina ha scelto di non mettere al centro i dilemmi della questione etica, quanto piuttosto la condizione della identità anagrafica oltre che culturale della giovanissima protagonista. Il tentativo di collocare il centro emotivo di tutta la storia dentro la testa, anzi il cuore, l'anima, e provare a vedere il mondo, gli altri, l'amore e la maternità con i suoi occhi.Alla fine esaurita la parabola dell'individualità fenomenica non può che tornare nell'eterna ciclicità del Tutto. E' privilegio delle anime fatte di pura poesia. Protetto e custodito in un silenzioso giardino di carta, quel figlio lo spettacolo non lo rivela fino alla fine, come si fa con le cose più preziose e intime, che si dischiudono soltanto quando la primavera sembra tornata per davvero_