Palazzo Montalti (ex Patella) a Rovigo

Con i lavori di sistemazione dei marciapiedi e la conseguente eliminazioni dei frassini che coprivano in parte la facciata, ora si scorge meglio in tutta la sua ampiezza e bellezza lo storico Palazzo Montalti in Corso del Popolo oggi adibito a Istituto Tecnico Statale.

Palazzo Montalti o Palazzo Patella

Palazzo Montalti” in realtà è nato come “Palazzo Patella” dal nome della famiglia originaria di Chioggia costituita da mercanti e notai che avevano raggiunto il titolo nobiliare di “Conti” nel 1470. 

Il fabbricato posto lungo l'ex adigetto originariamente non era come si presenta a noi oggi, ma si è costituito a seguito di diversi acquisti da parte della famiglia Patella, unendo proprietà contigue. I Patella infatti dagli atti ripresi nel tempo diedero vita al palazzo acquistando dalla famiglia Cecchetti una casa in Borgo San Bartolomeo con confini argine Adigetto, successivamente si stipula la vendita tra Don Pietro Paolo Guareschi e fratello Bernardo per uno stabile con “terreno ortivo e cortivo” cinto di mura e due casette, posto giù dal ponte dei Cappuccini, casa usata come “casa domenicale” costituita da due appartamenti di cui uno affacciato sull’Adigetto. I Patella acquistarono dalla famiglia Guareschi la proprietà ex Orteschi e dalla la famiglia Grandi altre porzioni di terreno ed edifici o rimesse vicine, oltre dalla famiglia Cecchetto una casa con terreno

      

La nobile famiglia giunse nel Polesine agli inizi del XV secolo. Nel 1450 Giacomo Patella di Bortolo è notaio della città di Rovigo, nello stesso anno il nome lo ritroviamo nel registro dei battesimi, dell’archivio della chiesa del Duomo, in qualità di padrino, questo a testimonianza che la presenza della famiglia risale a tempi antichi. 

Proprietario dello stabile sito in  Contrada  Borgo  San  Bernardo  al civico n. 661 era Giovan Battista Patella di fu Bartolomeo (la lapide sepolcrale, prima posta nella chiesa di S.Francesco ora è sotto il portico della Rotonda).

Giovan Battista Patella non fu un cittadino qualunque, ma fu Regolatore della Città nel 1800, durante il governo austriaco dal 22 gennaio 1798 al 19 gennaio 1801, e Podestà nel 1808. 

 

Nel 1818, con la morte di Bartolomeo, non residente a Rovigo e fratello di Giovan Battista, la nobile famiglia si estinse per il ramo maschile, infatti Giovan Battista Patella, ultimo proprietario del fabbricato, in occasione delle scorrerie tedesche in Rovigo morì a Boara Polesine nel 1809;  egli lasciò testamento presso il notaio Giovan Battista Novi, che lo rese pubblico il 10 gennaio 1812, lasciando come unica proprietaria, essendo lui vedovo, la figlia Costanza o Costanzina, alla quale andò in eredità dotale anche l’Oratorio alla Beata Vergine Annunziata e a S. Bartolomeo, di proprietà dei Patella (sito a Villadose, vicino al Municipio), dove troviamo due lapidi, che ricordano i sepolti della famiglia e una dedica di Costanza al padre Giovan Battista.

La proprietà dello stabile diviene solo di Arnoldo Montalti nel 1846 con petizione n°361 del 29 agosto 1846;  le iniziali del nome le troviamo, ancora oggi, riprodotte in ferro battuto sulla volta del portone che dà accesso al cortile interno della Scuola oggi.

Il 1 ottobre 1852 con petizione n°17, tramite il notaio Giuseppe Cecchini, Arnoldo Montalti vende l’immobile all’Amministrazione Provinciale che lo utilizza come sede della Prefettura e della Gendarmeria: ancora oggi sul timpano della facciata principale campeggia la scritta in nero “I. R. Gendarmeria”.

 

In seguito divenne sede di molte istituzioni: seminario vescovile, scuole superiori, uffici della Provincia e Prefettura. Nel 1906 verrà venduto dalla Provincia al Comune per poi tornare definitivamente di proprietà dell’Amministrazione Provinciale nel 1932.

Il palazzo, dalla bella facciata in stile classico, si eleva su quattro piani; dalla facciata posteriore si guarda in un ampio giardino, un tempo ricco di pini e di un frutteto sperimentale. All’interno si possono ammirare tre gessi “Umberto Maddalena” di Guido Cremesini, “Madonna della Pace” di Virgilio Milani, “Guglielmo Marconi” di Augusto Sanavio e il busto in marmo di Giovanni Miani eseguito dall’artisti Virgilio Milani, restaurati dalla Dott.ssa  Silvia Fiocchi dell'azienda "Cose d'Altri Tempi", con il contributo dell'allora Banca di Credito Cooperativo Padana Orientale  S. Marco - Rovigo (oggi RovigoBanca) e dell’Impresa del Geometra Roberto Gardina.

Sulla facciata del Palazzo Montalti è posta una lapide commemorativa dedicata ad Erminia Fuà Fusinato, (nata a Rovigo, 23 ottobre 1834 da Marco Fuà, medico, e da Gertrude Bianchi, ambedue di religione ebraica). E' stata una poetessa, educatrice e patriota italiana, vissuta a Padova nella sua infanzia, poi a Castefranco Veneto, Firenze e infine a Roma dove minata nel fisico dalla tubercolosi, muore il 30 settembre 1876.