ROVIGO • In piazza per un sistema previdenziale equo e solidale.
Venerdì 24 novembre lo Spi Cgil Rovigo parteciperà alla manifestazione organizzata da Cgil e Uil a Rovigo, con partenza alle 8:45 da piazzale Consigli per poi terminare con gli interventi conclusivi in piazza Matteotti.
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Il Sindacato del Quadrato Rosso chiede al Parlamento di approvare una riforma delle pensioni che superi la legge Monti-Fornero, altresì garantendo la piena tutela del potere d’acquisto degli assegni in essere. “Il Governo è riuscito a peggiorare la legge Fornero - dichiara Nicoletta Biancardi, Segretaria Generale dello Spi Cgil di Rovigo e del Veneto -. Non ci sono risposte per giovani, donne e pensionati: si sposta il traguardo pensionistico per tutti, continuando a fare cassa sulla previdenza. Il taglio alle pensioni contributive potrebbe essere addirittura del 40 per cento e sicuramente arriverà a raggiungere il 30 per cento. Il governo sta usando pensioni e pensionati alla stregua di un bancomat; invece, questi restituiscono molto in termini di welfare sociale, essendo spesso impegnati in attività di volontariato e nella cura dei nipoti. Viene confermato il taglio all’indicizzazione delle pensioni effettuato lo scorso anno oltre quattro volte il trattamento minimo, che si sommerà a quello del 2024”.
Per quanto riguarda Ape Sociale, il requisito di età passa da 63 anni a 63 anni e 5 mesi, vengono esclusi i nati dopo il 1° agosto 1961. Innalzamento dei requisiti anche per Opzione Donna: 35 anni di contributi e 61 anni di età al 31 dicembre 2023, solo per caregiver, invalide dal 74 per cento, licenziate o dipendenti da aziende con un tavolo di crisi aperto. Quota 103, la pensione con 62 anni di età e 41 di contributi, subisce un ricalcolo col sistema contributivo che può portare a un taglio dell’assegno del 20 per cento; le finestre di uscita aumentano di altri quattro mesi per i privati e tre mesi per i pubblici. Brutte notizie anche per i giovani: si allunga il traguardo della pensione, senza introdurre nel sistema nessun elemento di solidarietà ed equità. Viene infatti innalzato l’importo da raggiungere per accedere alla pensione anticipata nel sistema contributivo, a 64 anni con almeno 20 anni di contributi, a circa 1596 euro. Per quanto concerne infine i dipendenti pubblici, dal 1° gennaio 2024 vengono riviste le aliquote di rendimento per la quota retributiva per chi lavora negli enti locali, per chi è iscritto alla cassa sanitari o a quella degli ufficiali giudiziari e per gli insegnanti delle scuole dell’infanzia o parificate. Un’operazione che potrà portare a tagli, anche significativi, dell’assegno.