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Premiazione del concorso letterario per giovani scrittori dedicato a Sergio Garbato

ROVIGO_ Finale e premiazione del concorso letterario della Fondazione Banca del Monte di Rovigo per giovani scrittori dedicato a Sergio Garbato.  La cerimonia si è svolta in Accademia dei Concordi nel pomeriggio di venerdì 26 maggio, inserita nel calendario del Maggio Rodigino.

Nel pomeriggio di venerdì 26 maggio, in Accademia dei Concordi, si è tenuta la finale del concorso letterario “Sergio Garbato”.  Giunta alla ottava, l’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo rivolta agli studenti delle scuole superiori della provincia di Rovigo. ha lo scopo di promuovere e valorizzare la scrittura e l’espressione personale giovanile tramite la forma del racconto, nel contesto scolastico.

Dal 2018 il concorso è intitolato al prof. Garbato che è stato presidente della Giuria fin dalla prima edizione, oltre che importante personalità per la vita culturale della città, già componente dell’Organo di Indirizzo della Fondazione e sostenitore convinto delle iniziative della Fondazione dedicate ai giovani.

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura del Comune di Rovigo, Benedetta Bagatin, del Segretario Accademico Pier Luigi Bagatin, il Presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Giorgio Lazzarini, ha ufficialmente aperto la cerimonia inserita nel programma del Maggio Rodigino promosso dalla Fondazione per lo sviluppo del Polesine. Doverosi da parte del presidente Lazzarini, dopo una breve presentazione del concorso, i ringraziamenti alla Giuria, per il prezioso lavoro di valutazione dei racconti: Francesco Casoni, presidente, Antonio Gardin, Claudio Garbato, Giuseppina Papa. 


Nell’ambito dell’evento è intervenuto Paolo Zambonin, scrittore e giornalista rodigino con la passione per la pittura. 

Ha voluto ricordare Sergio Garbato, a cui lo univano una sincera amicizia e grande stima, omaggiando la signora Sandra, moglie del prof. Garbato, con un ritratto del suo marito.

 

Sono stati quindi presentati i dati dell’edizione 2023. Hanno partecipato  86 elaborati, nella forma di racconto a tema libero e rigorosamente inedito, provenienti da 6 istituti scolastici del territorio provinciale: 


  •  Liceo Bocchi-Galilei di Adria
  • IIS Primo Levi di Badia Polesine          
  • Liceo Celio Roccati di Rovigo                                
  • Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo
  • IIS Viola-Marchesini di Rovigo 
  • IIS De Amicis di Rovigo 

Sono stati premiati gli istituti che, come da bando, hanno partecipato con i migliori racconti in relazione al numero di racconti inviati. Ecco le posizioni aggiudicate:

  • 1° classificato  - Istituto Istruzione Superiore “Viola-Marchesini” - Rovigo 
  • 2° classificato - Liceo Statale “Celio-Roccati” - Rovigo    
  • 3° classificato - Liceo scientifico P. Paleocapa.  

A loro è stato assegnato un premio in denaro rispettivamente di 1.000, 800 e 500 euro.

La cerimonia è proseguita elencando i venti giovani autori finalisti, la scuola di appartenenza e i docenti di riferimento. A ciascun finalista è stato consegnato un attestato con il quale la Fondazione Banca del Monte di Rovigo ha dichiarato che il racconto “è meritevole di pubblicazione”. La Fondazione ha, infatti, confermato che i racconti finalisti saranno dati alla stampa e che la pubblicazione sarà presentata al pubblico nel prossimo autunno. 


Il bando prevede tre vincitori ma la Giuria ha individuato anche un racconto meritevole di speciale menzione. Inoltre quest’anno il concorso ha presentato una novità: una segnalazione a discrezione della Redazione del II Gazzettino che segue con interesse le attività della Fondazione e in particolar modo  il concorso letterario “Sergio Garbato”. Da qualche tempo pubblica una speciale rubrica dedicata ai racconti vincitori e segnalati, denominata “I racconti dell’estate”.


Tutti i giovani finalisti sono stati chiamati a presentarsi alla sala, gremita e, dopo la foto di rito, è stato a loro consegnato l’attestato e, ai vincitori, il premio, anche questo in denaro (euro 250, 200 e 150 rispettivamente per il 3°, 2° e 1°posto in classifica. 

Per ogni racconto selezionato dalla Giura e segnalato con menzione, Letizia Piva, gradita ospite d’onore che, accogliendo l’invito della Fondazione a partecipare all’evento, ha dato voce ad un breve brano tratto da ognuno dei racconti premiati per poi lasciare  spazio ai singoli componenti la Giuria che hanno letto ciascuno  la motivazione.       

 

Menzione speciale della Redazione de Il Gazzettino al racconto “Margherite” di Giada Trombon, studentessa della III D R dell’Istituto De Amicis di Rovigo. A lei Ivan Malfatto ha consegnato la targa del quotidiano, ricordando il grande scrittore polesano Toni Cibotto.

Questa la motivazione: Per aver descritto con sensibilità, profondità e partecipazione il tenero rapporto fra una bisnonna e una nipote, fra il mondo degli anziani e quello dei giovani, fra due generazioni lontane quasi un secolo, ma legate dal filo rosso dell'affetto. Efficace la costruzione del racconto con l'iterazione dell'immagine "Sono nella sua cucina", con un taglio quasi teatrale o cinematografico.

 

Menzione speciale della Giuria del concorso a “L’ombra del subconscio”, racconto di Emma Mariapia Schillaci Pelà della classe III B Indirizzo Classico del liceo Celio-Roccati di Rovigo con la seguente motivazione letta da Antonio Gardin: <Un racconto dalla scrittura perfetta, una breve storia costruita in modo magistrale, in forma teatrale, filmica: un intreccio raccontato con poche e intense parole in un ritmico botta e risposta dove si nasconde il non detto. I dialoghi definiscono come pennellate i due personaggi, due donne legate da un rapporto indissolubile, l’una complementare all’altra in uno scambio passionale di interdipendenza “una perversa storia d’amore”. Svelando i loro vissuti conflittuali, è il subconscio che guida l’azione.

E il filo che le lega e che le travolgerà sarà il bisogno di possesso della conoscenza. Una cerca spasmodicamente di possedere un libro enigmatico sul sapere universale, l’altra lo trova e lo distrugge consapevolmente forse perché minaccia la loro relazione. 

E così questo noir sorprendente finisce con le loro vite intrecciate ancora anche nella morte.  Alla fine Seneca interviene a consolarle: muoiono pronunciando, una battuta ciascuna, “Post mortem nihil est … ipsaque mors nihil” (Dopo la morte non esiste nulla … e la morte di per sé non è nulla).

 

Al terzo posto si è classificato il racconto “Un buon inizio” di Piera Chiarello della classe IV D indirizzo Linguistico del liceo Celio-Roccati con la motivazione letta da Claudio Garbato: <L’occasione del racconto, apparentemente priva di significato, fa tuttavia scattare una cronaca scorrevole e divertente in prima persona, costruita  in modo coerente e senza sbavature, con uno stile rapido e incisivo. L’autore tratteggia vivacemente i caratteri e allarga il discorso a temi di concreto interesse, ben coordinati al contesto.

 

Si è classificato al secondo posto il racconto “Negli anfratti della notte” racconto scritto da Cecilia Bertazzo, studentessa della classe III A Indirizzo Classico del Celio-Roccati. La motivazione, letta da Giuseppina Papa, è la seguente < Il racconto è caratterizzato da una profonda analisi psicologica e da una descrizione particolareggiata degli ambienti e dei personaggi.

Vi è coerenza tra le ambientazioni e il vissuto personale dei due protagonisti. Sono anziani, da anni non si incontrano e i loro abiti eleganti ricordano un passato vissuto insieme. Da tempo vivono lontani e improvvisamente nel silenzio notturno, sentono il rintocco di una campana. E’ il segnale che avverte entrambi che devono partire, per rincontrarsi. Lui a piedi si incammina sull’autostrada, a passi sempre più veloci, tanto da cadere a terra, dove un maggiordomo lo raccoglie e, caricatolo in auto, lo accompagna al luogo dell’incontro. Lei invece da dove si trovava raggiunge una stazione ferroviaria e parte in treno. Lui, ad una stazione successiva, sale sullo stesso treno e si ritrovano. Nel silenzio leggono nelle loro lacrime un nuovo inizio insieme.

 

Infine, la proclamazione del primo classificato dell’edizione 2023 del concorso: “Luciano, barbiere, l’amico saggio della nonna”. L’autrice è Giulia Gallo, studentessa della IV A Indirizzo Classico del liceo Celio-Roccati. Questa la motivazione presentata da Francesco Casoni: <Sorpresa, tenerezza, un po’ di rabbia e qualche goccia di tristezza, momenti di felicità e un liberatorio sollievo, ma anche risate e forse, infine, perfino un po’ di sorridente nostalgia. In questa piccola storia c’è tutto un arcobaleno di emozioni, che guidano il lettore dalla scoperta del microcosmo in cui è ambientata fino al sorprendente finale. 

Luciano ne è il protagonista, ma lo affianca una moltitudine di personaggi secondari, in un piccolo paese in cui “tutti conoscono tutti” è allo stesso tempo una qualità e un difetto. In cui circolano amicizie e invidie. In cui il più potente mezzo di comunicazione di massa è il pettegolezzo, attraverso cui prima nascono e poi si dissolvono incomprensioni e conflitti. 

Una piccola storia di paese, insomma, scritta in modo semplice, a tratti quasi orale, come se a parlare fosse proprio uno di loro, quelle persone semplici che popolano e animano una comunità di altri tempi. 

E tuttavia nella trama di questa storia non c’è niente di semplice. Anzi, piccoli fatti e piccole vite danno vita ad un intreccio imprevedibile, che trascina il lettore fino al finale sorprendente e simpatico. E lo coinvolge, come dicevamo, in un ottovolante di emozioni. Ma naturalmente un piccolo, colorato ottovolante da fiera di paese.    

Merita di essere letta per questa capacità di emozionare e avvincere, oltre che per la solidità della storia. Merita anche per la capacità affatto scontata di narrare con leggerezza e simpatia, di saper sorprendere fino all’ultima battuta, dove riesce perfino a strappare una liberatoria risata.

 

Al termine della cerimonia il Presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo, complimentandosi con tutti gli studenti per il loro impegno ed il risultato raggiunto, ha dato ai giovani scrittori e al pubblico l’arrivederci al prossimo autunno. 


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