ROVIGO • Dopo il vertice di stamane in Prefettura con il Sottosegretario di Stato all’Interno On. Nicola Molteni per il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto Franca Tancredi, da oggi Rovigo diventa zona rossa.

La decisione è stata presa alla presenza del Sindaco Valeria Cittadin, del Presidente della Provincia Enrico Ferrarese e dei Vertici provinciali delle Forze di Polizia, del Procuratore della Repubblica Manuela Fasolato, del Dirigente del Compartimento di Polizia Stradale per il Veneto Barbara Barra, del Dirigente del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Veneto Luca Armeni e del Direttore della Casa Circondariale Mattia Arba.
Una decisione alla luce di un mese estremamente difficile dal punto di vista della sicurezza: quattro accoltellamenti (di cui uno mortale) e uno stupro con pestaggio sono solo alcuni dei gravi episodi che hanno spinto verso misure straordinarie. Una stretta necessaria per riportare ordine e sicurezza in città.

Più presidi e diminuzione delle presenze all’ex convento dei Cappuccini.
L'Istituzione di una “zona rossa” in Corso del Popolo area piazza Matteotti e nell’area della stazione ferroviaria estesa a piazza F.lli Cervi (attuale stazione delle corriere); Riduzione delle presenze all’interno della struttura dell’ex convento dei Cappuccini, destinata all’accoglienza e revisione della delibera relativa al progetto SAI (Sistema di accoglienza e integrazione).
Questo in sintesi quanto emerso al termine dell’incontro Ordine e sicurezza tenutosi questa mattina in prefettura alla presenza del Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.
Il Sindaco Valeria Cittadin e l’assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Michele Aretusini, hanno spiegato le decisioni prese.
“Innanzitutto – ha esordito il sindaco -, ringrazio il Sottosegretario Molteni per il sostegno dato nell’affrontare con attenzione la situazione dell’ordine pubblico nella nostra città.
Più presidi è stata la strada intrapresa che vedrà appunto, l’istituzione di “zone rosse”, in alcuni punti della città ma anche l’impegno del Governo nel ridurre le presenze all’interno dell’ex convento dei Cappuccini destinato all’accoglienza, che noi abbiamo subito ritenuto causa di situazioni di degrado, malumori e insicurezze nei residenti della zona e non solo. Avremmo voluto il numero fosse azzerato ma al momento non è possibile, comunque l’impegno a ridurlo c’è. In sintonia con questa volontà – ha proseguito il sindaco Cittadin – abbiamo fatto una riflessione e ritenuto di sospendere il progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione)”.

Il progetto, come ha spiegato il sindaco risale al 2001 ed è sempre stato rinnovato di tre anni in tre anni, riguarda immigrati con lo stato di rifugiati quindi legittimamente nel nostro Paese e prevede la presenza di 30 persone.
“Il raddoppio di altre 30 – ha sottolineato il sindaco -, non riguardava il nostro Comune, come erroneamente riportato in questi giorni da alcune testate, ma altri Comuni delle provincia. Ciò nonostante, visto la situazione già abbastanza “calda”, abbiamo pensato di cessare questa progettualità. In futuro vedremo. Proseguiremo invece con il progetto di implementazione di videosorveglianza e di aumento dell’illuminazione”.
Un ringraziamento al Sottosegretario Molteni, anche a parte di Aretusini. “Ci ha rassicurati sui presidi e sostenuto il bando di videorveglianza e assunzione di nuovi agenti della Polizia Locale. Più presidi e più sicurezza significa ridare a Rovigo quella qualità di vita che i nostri cittadini meritano”.
I presidi resteranno fino a fine ottobre.
“Ben vengano – ha concluso il sindaco -, i maggiori presidi, ancora grazie al Ministro Piantedosi e al sottosegretario Molteni. L’incremento della presenza delle forze dell’ordine rappresenta un segnale importante, che andrà sicuramente a rafforzare la percezione di sicurezza tra i cittadini e a migliorare la vivibilità delle aree più sensibili della città”.

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