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Gran Finale per la Rassegna Teatro in Castello 2023

ARQUA' POLESINE – Verso il gran finale... Passando per Carlo Goldoni

Dopo un altro successo di sabato scorso, sempre a cura di Proposta Teatro Collettivo durante il penultimo appuntamento inserito nella Rassegna Teatro in Castello 2023, (quest’anno ha spento ben trenta candeline), ci si prepara al gran Finale con sorpresa! Sabato 26 agosto alle ore 21.15, infatti, ci sarà una prima assoluta.

Sabato scorso la longeva compagnia padovana, ovvero l’associazione Benvenuto Cellini, nata nel lontano 1935, ha portato in scena L’avvocato veneziano, testo di Carlo Goldoni, regia di Beppe De Meo. Un lavoro ben curato e molto apprezzato dal pubblico presente, che ha colto la maestria di questa messa in scena molto rispettosa nei confronti della tradizione goldoniana. Con costumi d’epoca e sceneggiature che hanno perfettamente ricreato gli ambienti del noto e istrionico autore veneziano, la storia si è dipanata in un susseguirsi rapido e colorato di personaggi e situazioni, che hanno saputo raccontare non soltanto la storia di un avvocato, ma anche una parte dell’esperienza di vita dello stesso Carlo Goldoni. Un incontro, tra Mondo e Teatro, i due grandi libri sui quali lo stesso Goldoni ha dichiarato di aver studiato per concepire le proprie commedie più riuscite, che è salito sul palco ed è diventato centro di ironia, leggerezza e divertimento.

Ci avviciniamo, ora, al finale di Rassegna.

Se si è partiti a metà luglio con una storica regia di Proposta Teatro Collettivo che ha proposto lo spettacolo Parenti Serpenti a cura di Giorgio Libanore, nonché direttore artistico della Rassegna stessa, si concluderà il percorso con una nuova regia a firma della medesima compagnia.

 

Dopo averlo reso in forma ridotta, riproposta in varie occasioni anche di studio sull’autrice, già finalista al concorso nazionale per corti teatrali Corti in palco, debutterà ora in forma completa lo spettacolo Ti ho sposato per allegria, testo di Natalia Ginzburg, per la regia di Giorgia Brandolese, con Manola Borgato, Giorgia Brandolese, Marisa Migliari, Paolo Zaffoni.

 

Un testo ironico, ma anche in grado di portare sul palco una denuncia sociale: scritto e messo in scena negli anni ’60, parla di emancipazione femminile, di divorzio, di aborto, di diritti, sempre attraverso il grande mezzo della leggerezza.


«Ci tenevo - racconta la regista Giorgia Brandolese - a proporre un lavoro che trattasse temi “caldi”, anche del nostro tempo, con quel pizzico di leggerezza e di ironia che non guasta mai. Ci tenevo a raccontare, una volta ancora con i miei primi studi e le mie prime regie, una storia di donne, soprattutto in questi giorni in cui, a quanto pare, la strada verso i diritti, l’uguaglianza, l’emancipazione sembra lontana. E allora sarà Giuliana, ma lo farà anche Pietro, a raccontare un rapporto vero, una relazione nuova e fresca, un possibile nuovo modo di tracciare la via. E da un testo scritto negli anni Sessanta, ci proiettiamo nella nostra realtà quotidiana, capendo quanto, purtroppo, certe problematiche siano ancora molto attuali. Il tutto sempre attraverso gli occhi dell’ironia, uno dei mezzi più potenti che abbiamo a disposizione»

La storia parla di Pietro e Giuliana che si sono sposati da una settimana, dopo solo un mese che si conoscono. Pietro, avvocato, è di solida condizione sociale, abituato a una vita borghese, pacata e regolare, mentre Giuliana è una spiantata, indolente e pasticciona, scappata di casa a diciassette anni, un po' svitata ma molto simpatica. Tra le incursioni di una domestica scapestrata, Vittoria, e quelle di una suocera un po’ troppo invadente e antiquata, riuscirà a durare il loro matrimonio?

«Ti ho sposato per allegria è una commedia felice, forse perché è un addio alla giovinezza. Per l'ultima volta la Ginzburg si specchia nella propria energia, nella pienezza dell'età in compendio, un attimo prima di essere risucchiata da un'età diversa, della propria persona e dei tempi che incombono» (Domenico Scarpa, critico letterario). Insomma, una rassegna di spessore, in cui ogni lavoro, è stato scelto con motivazione e cura, creando un filo rosso, quello dell’ironia, perché oggi più che mai abbiamo bisogno di ridere per riflettere su ciò che ci circonda.

La rassegna non sarebbe stata possibile senza il prezioso contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dell’Amministrazione comunale di Arquà Polesine. L’evento vede inoltre la collaborazione con la Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, il Circolo ricreativo Monsignor Giacomo Sichirollo, il Gruppo giovani Arquà Polesine, la fioreria Fiori d’Arancio. In caso di maltempo, gli spettacoli si sposteranno presso il Teatro parrocchiale del paese.

 

Per informazioni e prenotazioni: 344 1350020

Ingresso 8 Euro, comprensivo di caffè gentilmente offerto da Caffè Rhodigium



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