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Festival Opera Prima XXI: in scena il giovane teatro di oggi e ll teatro che si affaccia sul domani.

ROVIGO • Dal 11 al 15 giugno torna il Festival Opera Prima a Rovigo. La manifestazione, ideata dai Teatro del Lemming nel 1994, giunge alla ventunesima edizione e porta a Rovigo giovani artisti e prime assolute.

L'evento è stato presentato in Pescheria Nuova dagli artisti Carluccio, Munaro e in rappresentanza del Comune di Rovigo dalla consigliera Sabrina Magon.

Festival Opera Prima 2025

Il Festival Opera Prima sì propone infatti di ospitare e valorizzare, come è proprio della sua storia, la molteplicità delle tendenze e delle ricerche in atto nella giovane scena nazionale ed internazionale. Esiste, infatti, anche oggi un substrato teatrale in fermento che fatica ad affiorare in superficie. Opera Prima vuole così offrire agli spettatori la possibilità di uno sguardo sul giovane teatro che sì affaccia al presente e al futuro con un un linguaggio artistico innovativo, e che riporta al centro dell'esperienza teatrale la relazione tra umani.

 

Come ogni anno, il Festival abiterà spazi all'aperto e al chiuso della città, come Teatro Studio, Chiostro degli Olivetani, Sala Polivalente del Museo dei Grandi Fiumi, Giardini Due Torri, Piazza Vittorio Emanuele II, Gran Guardia, Piazza Garibaldi, Piazza Annonaria, Pescheria Nuova, Spazio FS Cen.Ser_La fabbrica della Zucchero.

 

La ventunesima edizione di Opera Prima porterà per 5 giorni a Rovigo un totale di 32 eventi tra incontri, laboratori, spettacoli, concerti, trasformando ancora una volta Rovigo in un luogo vivo e aperto all'innovazione e sperimentazione artistica.

Sì comincerà mercoledì 11 dalle 15.00 alle 17.00 in Gran Guardia con Momec, che presenta Dunque siamo!, un'istallazione per spettatore solo che è anche un invito a ribellarsi alla passività quotidiana. Sarà possibile partecipare all'evento fino a domenica 15 giugno, ultimo giorno del Festival. 

La programmazione di mercoledì proseguirà in Piazza Annonaria alle 19.30 con la coreografa argentina Amalia Salle/Compagnie Bahia, che presenta Avant que J'oublie - prima che mi dimentichi, un lavoro sull'Aizheimer e sul passaggio delle generazioni. 

Giovedì 12 giugno, invece, oltre all’installazione dì Momec, il festival presenterà alle 20.00 al Chiostro degli Olivetani lo spettacolo No, della giovane Annalisa Limardi, sulla violenza di genere. A seguire, alle 21.30 ii gruppo Alot Teatro presenterà in Teatro Studio Veni - uno studio, una performance corale che cì riporta al canto in una profonda dimensione rituale. 

Venerdì 13 giugno il festival occuperà nuovamente gli spazi suggestivi del Chiostro degli Olivetani con Teatri di Vita, che presenterà in anteprima nazionale Sette bambine ebree, un’opera per Gaza, una performance tratta dall'omonimo testo dì Caryl Churcilli, scritto nel 2009 dopo la campagna miltare piombo fuso lanciata da Israele su Gaza. Il festival sì sposterà poì alle 21.30 in Teatro Studio, dove ìl duo Corsucci/Bernardi presenterà MINE-HAHA ovvero dell'educazione fisica delle fanciulle, un lavoro, tratto dal romanzo di Wedekind, sull’abuso del femminite, 

Sabato 14 giugno la giornata sarà dedicata a tre spettacoli in prima nazionale: alle 17.00 gli iracheno-svedesi Ibodies presenteranno allo Spazio FS/Cen.Ser_la fabbrica dello zucchero Freedom, at last, una performance visionaria, rituale ed enigmatica attorno al tema della morte; alle 19.30 in piazza Garibaldi e alle 22.00 in Piazza Vittorio Emanuele II il duo austriaco-americano Mignolo Dance presenterà We're too young to write a memoir, un lavoro di danza urbana che mette in gioco la relazione fra due sorelle; dalle 18.00 alle 22.30 il Teatro del Lemming presenterà in Teatro Studio Attorno a Troia Ilio Troiane Aeneas, un lavoro per otto spettatori a replica che affronta il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell'esilio.

L'ultimo giorno, domenica 15 giugno, il Festival inizierà alle 10.00 ai Giardini Due Torri, con un laboratorio teatrale aperto a tutti, senza limiti d'età o di esperienza. La programmazione proseguirà con lo spettacolo in prima nazionale The Smooth Life della compagnia ceco-palestinese Dafa Puppet Theatre, che accoglierà in una casa privata 8 spettatori alla volta a cui l'attore Husam Abed racconterà la storia della sua famiglia. Sempre per un piccolo gruppo di spettatori sarà anche la prima nazionale della danzatrice russa Anna Ozerskaia, Part one, una performance vis-à-vis con lo spettatore prevista in più repliche al giorno presso la Sala Polivalente del Museo dei Grandi Fiumi. Si proseguirà poi in Teatro Studio alle 18.00 con Giulia Scotti, che in Quello che non c’è affronterà il tema dei segreti familiari e della fragilità umana. Alle 19.00 sarà invece la volta di Thierry Parmentier, danzatore belga amatissimo dal pubblico della città, che presenterà in prima nazionale Il seduttore, una performance itinerante di danza urbana attorno alla figura di Casanova. 

A concludere la programmazione, sarà un concerto, affidato a Francesca Guccione, compositrice e violinista nonché ricercatrice sulla vita e la produzione musicale di Jéhann Jéhannsson presso il Conservatorio Venezze di Rovigo. 

Come ogni anno, la programmazione sarà preceduta dal prefestival, un momento in cui i gruppi programmati ogni giorno al Festival presentano il loro spettacolo e in cui si potrà conversare con gli artisti andati in scena il giorno precedente. AI termine della programmazione, dall’11 al 14 giugno realizzeremo anche un dopofestival in collaborazione con Hops, un momento conviviale allietato dalla musica dal vivo di alcuni giovani gruppi musicali della scena locale e nazionale: Amarti, Michele Mud, Mud Pie, Woodwings. L'intera programmazione, inoltre, sarà seguita da un laboratorio critico aperto a tutti, coordinato e guidato da Michele Pascarella, critico teatrale per Hystrio, Gagarin Orbite Culturali e membro del network nazionale Rete Critica. Pascarella realizzerà un laboratorio sulla visione e sull’approfondimento dello sguardo che porterà i partecipanti ad assistere a quanto proposto dal Festival in modo attento e partecipativo, dando loro la possibilità di condividere pensieri e riflessioni critiche. 

 

Afferma Marina Carluccio, presidente dell’associazione Festival Opera Prima: “La programmazione di quest'anno conferma ancora una volta come Opera Prima voglia continuare a credere che compito di un Festival sia quello di creare spazi di riflessione e di condivisione, in cui sia possibile far vivere alla propria comunità esperienze estetiche innovative quanto lontane dalle facili abitudini, ma sempre, anche nel loro proliferare in mezzo alla città, inaspettate, sorprendenti e necessarie”. 

Il Festival Opera Prima XXI è organizzato dall'Associazione Festival Opera Prima, in collaborazione con il Teatro del Lemming e con il sostegno del MiCMinistero della Cultura, del Comune di Rovigo e della Fondazione Cariparo. 

 

Info: operaprimafestival@gmail.com - www.festivaloperaprima.it 

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