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Al Roncale, per la prima volta riunite le 2 parti della Bibbia Istoriata Padovana.

ROVIGO - IL CONTE E IL CARDINALE. I capolavori della Collezione Silvestri

Rovigo, Palazzo Roncale/ 30 novembre 2023 – 10 marzo 2024

Al Roncale, per la prima volta  riunite le 2 parti della Bibbia Istoriata Padovana. Il manoscritto è suddiviso tra Rovigo e la British Library di Londra.

La mostra “Il Conte e il Cardinale. I capolavori della Collezione Silvestri” (al Roncale di Rovigo, dal 30 novembre 2023 al 10 marzo 2024) propone, tra le diverse storie, un focus sulla Bibbia Istoriata Padovana, uno dei manoscritti miniati di epoca trecentesca più importanti al mondo.

Nella mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ideata da Sergio Campagnolo e curata da Alessia Vedova, la Bibbia sarà presente nella sua versione virtuale: la fragilità del prezioso codice miniato, o meglio della parte che di esso è custodita nel caveau dell’Accademia dei Concordi, non consente esposizioni prolungate.

Ma il poter scorrere per la prima volta, virtualmente riunita, l’intera Bibbia Istoriata Padovana sarà una emozione.


“L’intera”, perché il manoscritto illustrato dell’Antico Testamento, realizzato alla Corte dei Da Carrara a Padova, è stato smembrato. Un blocco di pagine è conservato ai Concordi, il secondo alla British Library di Londra.

Entrambe le Istituzioni hanno riprodotto virtualmente il loro tesoro e la mostra al Roncale avrà il privilegio di riunire tutte le pagine oggi conosciute di questo tesoro.

“È nostro obiettivo giungere alla messa on line dell’intera Bibbia, riunendo le due parti oggi già singolarmente disponibili on line e corredandole, in italiano ed inglese, di una breve introduzione. Siamo in contatto con la British Library per avere anche il loro assenso ad una operazione che certo favorirebbe, a livello mondiale, la conoscenza di questa opera unica al mondo, e condurrebbe ad ulteriori approfondimenti intorno ad essa”, annuncia Alessia Vedova.

A rendere unica la Bibbia Istoriata Padovana è il suo corredo di miniature in perfetto dialogo con lo svilupparsi del racconto biblico. Sono proprio queste magnifiche immagini a dare forza al testo che sembra quasi diventare didascalico rispetto ad esse. Non è infatti raro leggere il rinvio a “Como qui si è depento”, come si trattasse di un racconto più affidato alle scene miniate che alle parole,  quasi ad anticipare un meraviglioso fumetto. Una Bibbia per immagini, dunque.

Il racconto biblico è proposto in volgare italiano. Le altre Bibbie di quell’epoca erano in latino o in francese. Questa è l’unica del tempo al mondo, ad essere in volgare e figurata.

Non è dato sapere se il progetto di ambiente carrarese di raccontare l’intero racconto biblico sia mai stato andato in porto. L’impresa certo si presentava come ciclopica e richiedeva somme ingentissime e tempi lunghi.

La porzione del manoscritto miniato conservata a Rovigo contiene l’incipit del sacro testo, ovvero la Genesi, oltre alla storia di Ruth. Quella londinese riporta la parte centrale del Pentateuco (Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio) e il libro di Giosuè. Alla British Library sono conservate 86 carte illustrate, impreziosite dal 529 immagini miniate. Una improvvida rifilatura dei fogli, avvenuta in un momento sconosciuto, si è portata via una parte della numerazione delle pagine e delle note. I fogli londinesi si presentano racchiusi da una legatura blu e oro ottocentesca, con stemma reale. Questo tesoro è pervenuto alla British Library dalla dispersione delle collezioni del Duca di Sussex.

Il nucleo di pagine minate patrimonio della Accademia dei Concordi vi è giunto nel 1858,  a seguito della Donazione del Conte e del Cardinale de Silvestri, cui è dedicata la mostra al Roncale. Era il maggior tesoro di una donazione importantissima di oltre 40 mila libri e manoscritti: la “Silvestriana”.

“Il nucleo rodigino della Bibbia è di 45 carte, in foglio piccolo, impreziosite da ben 350 illustrazioni. Queste dimostrano di guardare ai grandi cicli pittorici che Giotto, Altichiero, Giusto de’ Menabuoi avevano realizzato per i Carraresi e per le potenti comunità religiose della città, secondo uno stile particolarmente sobrio e realistico” sottolinea Alessia Vedova, curatrice della mostra al Roncale.