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UNA VISITA ALL’AZIENDA AGRICOLA BARISON, TRA BOSCHI, RACCONTI DIALETTALI E LAVANDA

LUSIA • Una giornata molto particolare quella trascorsa dagli ospiti del Centro di Aggregazione della Terza Età di Cavazzana martedì scorso. Sono stati in visita all’Azienda Agricola di Lusia di Cecilia Barison, un’oasi naturalistica ed un esempio di conservazione dell’ecosistema che ha lasciato tutti a bocca aperta per la bellezza e l’atmosfera da sogno.

Gli anziani, accompagnati anche dall’assessore ai Servizi Sociali Lorella Battistella, sono stati accolti con una colazione genuina di benvenuto con pane, marmellata di frutta e caffè e sotto al gazebo l’ex maestra Maria Grazia Barella li ha intrattenuti con delle letture dialettali e divertenti di Gianni Sparapan. Poi chi non aveva piacere di camminare è rimasto a giocare a carte all’ombra o a leggere un libro messo a disposizione dall’azienda, gli altri invece hanno potuto scoprire una realtà che non conoscevano, immergendosi sotto il fresco del bosco. Un bosco piantumato la prima volta nel 2013 su iniziativa del Wwf con tutte piante autoctone, poi una seconda parte realizzata nel periodo della pandemia, per celebrare il 60esimo anniversario di matrimonio dei genitori di Cecilia, Lionello e Teresa. In questa occasione sono state piantate altre 100 piante, ognuna dedicata ad amici e parenti dei due sposi.


Recentemente, in collaborazione con la scuola primaria di Lusia, è stata creata una terza parte di bosco intitolato il “Parco degli altri diritti dei bambini”, in cui i piccoli studenti hanno presentato dei disegni e dei pensieri che sono diventati pannelli da posizionare su ogni pianta con desideri e sogni sulla natura, sui diritti, sulla pace scritti proprio dai bambini. C’è anche un sentiero delle fate che parte da due noccioli con i cui rametti vengono create le bacchette magiche delle fiabe e un piccolo villaggio di gnomi, un luogo quindi accogliente e incantato che sa emozionare tutti, grandi e piccini.

 

Gli anziani del centro di aggregazione di Cavazzana sono rimasti talmente colpiti da questa esperienza e dai racconti di Cecilia Barison che vogliono tornare il prossimo autunno per ammirare il foliage di queste meravigliose piante. Come dono l’azienda agricola, dopo la passeggiata lungo il sentiero della lavanda, ha omaggiato i presenti con un mazzetto profumato, dopo che la maestra Barella ha insegnato loro a creare i cosidetti “fusi”, una particolare raccolta dei fiori di lavanda che consente la conservazione dei semi.


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