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Apertura del 443° Anno Accademico

ROVIGO_ All'apertura del 443° Anno Accademico il Presidente Giovanni Boniolo ha tenuto il suo discorso di relazione delle attività svolte nel 2022 che sancisce anche l'ultimo anno di mandato poiché, a fine del 2023, termina il mandato come Presidente dell’Accademia dei Concordi.

Poi la parola è passata a Vincenzo Tinè, Paolo Bellintani, Andrea Cardarelli, Michele Cupitò e Paola Salzani per parlare di “Prima Europa. Nuovi dati sulla protostoria del Polesine” e nomina dei nuovi Soci.

Una Sala Arazzi gremita di autorità, gente comune, e molti soci. In tanti non hanno voluto mancare al consueto appuntamento annuale anche per la vicinanza e l'affetto che lega questo nostro prestigioso ente al territorio. 

"_ Sono stati tre più tre anni entusiasmanti e parecchio occupanti. Ho trovato un’Accademia piena di tesori che, come socio e come cittadino di Rovigo, colpevolmente non conoscevo e il mio primo impegno è stato quello di rendere il più fruibile possibile l’inestimabile patrimonio che mi era stato dato da governare, seppur provvisoriamente. Mi sono accinto a lavorare come sempre ho fatto nelle avventure che ho avuto in giro per il mondo, ossia ho tentato di emulare il protagonista di un noto romanzo, descritto dal suo autore come colui che voleva costruire al di là di dove altri avevano pensato ci fossero limiti, travolgendo ostacoli e ostacolanti con l’entusiasmo e con la realizzazione dei progetti.

Non so se sia riuscito nel mio compito. Sicuramente non ho fatto tutto quello che avrei voluto e questo per mie incapacità, per questioni finanziarie ma anche per non semplici relazioni amministrative, burocratiche e, non neghiamolo, per le note e vetuste viscosità che il nostro amato contesto permette. Soprattutto non sono riuscito a mettere in piedi una buona campagna di comunicazione istituzionale per divulgare non solo ciò che l’Accademia costudisce ma anche le miriadi di iniziative che ogni anno ospita e organizza. 


Ritengo, infatti, che una seria campagna di comunicazione culturale fatta da bravi professionisti sia non solo importante ma necessaria, specie al giorno d’oggi e specie per Rovigo, che per poter tentare di crescere, superando pure la misinformazione e la disinformazione, ha bisogno di allocare risorse in questo ambito.


Come ormai è leggenda, l’inizio del mio mandato, quasi sei anni fa, fu “allegramente ravvivato” dall’Affare Cibotto, quando giovini e meno giovani “baldi” rodigini hanno voluto creare il mostruoso Girolimoni. Per fortuna, come nei film degli anni ’60, giustizia ha vinto e si è visto chi erano i biasimevoli, i quali hanno lasciato, comunque, una scia di sofferenza e di  male sociale. Ora  il Fondo Cibotto, come voleva il compianto giornalista, si sta costituendo e, a poco a poco, da un magma librario sta uscendo una collezione scientificamente strutturata attraverso la catalogazione e l’inventariazione. Si tratta di più di 37.000 documenti su cui stanno lavorando i nostri operatori con grande attenzione e passione e che solo quando sarà terminato lo porterà all’interno della comproprietà Accademia-Comune, come sancito fin dal 1836 con il celeberrimo Contratto Gnocchi.

Grazie all’aiuto di molte socie e soci nel corso di questi  anni si è avuta la fortuna di poter realizzare eventi, manifestazioni e interventi di vario tipo. Menzionarli tutto comporterebbe redigere un lunghissimo elenco. Mi limiterò a indicare ciò che più ha fissato la mia memoria. Fra la miriade di conferenze e convegni vale subito la pena iniziare con la menzione della maratona di lettura dei lavori di Andrea Camilleri, in occasione della sua morte, e dell’incontro con Natalino Balasso, sull’uso del linguaggio. Poi Caffèscenza: una serie di appuntamenti di divulgazione scientifica nei bar del centro di Rovigo dove fra una birra e uno spritz si parlava di cellule, intelligenza artificiale, pianeti e di altre questioni scientifiche. Decine e decine, se non centinaia, sono state le presentazioni di libri, per la maggior parte gestite dal prof. Matteo Santipolo, di autori polesani e nazionali culminate con l’incontro con il socio Mattia Signorini e il suo La piccola pace. Moltissimi concerti dell’Associazione Venezze e di Cello City, organizzati dagli amici e soci accademici maestri Luigi Puxeddu, Gerardo Felisatti, Massimo Contiero e avv.ssa Nicoletta Confalone, hanno allietato le domeniche pomeriggio. Durante il lockdown abbiamo offerto Delirio pandemico: una riflessione online scientifico-epistemologica sul Covid 19 con il prof. Andrea Bagno e il prof. Roberto Ragazzoni. Sempre durante il lockdown, Libri da asporto ha permesso la continuazione del prestito librario tramite la consegna e il ritiro di volumi grazie all’associazione Amici dell’Accademia. Tra l’altro nel corso dei miei sei anni ci sono stati circa 200.000 prestiti librari. I Martedì del Rotary sono stati realizzati in collaborazione con l’omonimo club service e hanno portato in Accademia relatori di notevole spicco e interesse. Mentre Galleria Polesine è stata ed è una serie di incontri  annuali sulle bellezze artistiche del nostro territorio curata dal dr. Pier Luigi Bagatin. Quando il prof. Giorgio Parisi vinse il Nobel, la dr.ssa Mia Tosi propiziò un pomeriggio in cui si ricordarono i successi scientifici del grande fisico italiano. Saperne è stato un servizio gratuito di tutoraggio in fisica e in matematica offerto dai nostri soci e socie agli studenti e alle studentesse delle superiori. Con il Comune e l’Ordine dei Giornalisti si è organizzato il convegno sul linguaggio ostile che ha avuto buona eco. Violoncello e Poesia è stata una bellissima rassegna, co-organizzata con Il Ponte del Sale e Cello City, dove accanto a sonate di J.S. Bach eseguite dai giovani allievi della scuola di violoncello del Conservatorio Venezze, si sono lette pagine di quattro poeti veneti (Diego Valeri, Eugenio Palmieri, Biagio Marin, Andrea Zanzotto). Abbiamo partecipato alle notti bianche delle biblioteche occupandoci, come nostro solito fare, dell’avvicinamento alla lettura di bimbi e bimbe. Questo scopo è stato perseguito con grandissimo successo anche con l’organizzazione e la realizzazione, a cura del nostro appassionato personale gestito dalla dr.ssa Antonella Turri, di incontri di lettura e di eventi multimediali coinvolgenti le scuole rodigine. Scuole che sono state interessate anche per l’avvicinamento al testo antico. Pochi sanno, infatti, il lavoro che svolgiamo con continuità portando scolaresche in Accademia per far capire loro la bellezza di un manoscritto, di un incunabolo, di una cinquecentina insegnando come si realizzano questi preziosi volumi e quanto dentro di essi vi siano le basi della nostra cultura occidentale e della nostra identità. Un compito veramente appagante che ha occupato e occupa felicemente una parte del nostro tempo e che ha portato in Accademia centinaia di bimbi e bimbe. E pochi sanno anche che l’Accademia ogni mattino è luogo di ritrovo per lettura di giornali e scambio di socialità da parte una ventina/trentina di signori e signore.

Non vorrei che ci si dimenticasse del nuovo sito dell’Accademia (presto on line): quello vecchio era ormai obsoleto e con le nostre forze abbiamo fatto quello che ora vedete. Si potrebbe far di meglio, ma ci accontentiamo. Dentro al sito abbiamo inserito la galleria virtuale della cartografia storica rodigino-polesana e la galleria virtuale dei dipinti Accademico-Comunali e del Seminario, in modo che chiunque possa avere un’idea della collezione di stampe e della quadreria che ci sono a Rovigo. Abbiamo anche creato la possibilità di scaricare gratuitamente e-book grazie alla Media Library Online. Questo è stato un servizio molto richiesto durante il lockdown, e tuttora funziona benissimo, essendo ormai sull’ordine dei 1000/1200 download. Ci si è dati pure un volto social, creando un canale Facebook e un canale YouTube dell’Accademia. Tutto questo è rientrato nel piano di informatizzazione delle offerte e della vita accademica che si è attuato e che ha portato a nuove digitalizzazioni del patrimonio. Tutto ciò, come dicevo, con le nostre forze, specie con quelle del prof. Nicola Artosi, che lo ha reso possibile grazie alla sua competenza e al suo lavoro.

 

Tra le realizzazioni che amo di più, vorrei rammentare il corto sulla storia dell’Accademia - Accademia dei Concordi 1580 – che potete vedere nel nostro canale YouTube e magistralmente realizzato da Alberto Gambato e Camilla Ferrari.

 

Si è spinto per la nascita dell’associazione Amici dell’Accademia (AdA), ora magnificamente presieduta dalla dr.ssa Laura Rossi, che tanto ha fatto e tanto fa per l’Accademia e per Rovigo, come permettere il recupero dello Spazio Nagliati in Piazza Garibaldi con il quale si ha il primo luogo rodigino ove poter studiare e lavorare fino alle 22, aperto anche il sabato la domenica. Una possibilità che prima non c’era, ma che ora c’è grazie alle donazioni di privati cittadini e di imprese locali; una possibilità di cui l’Accademia se ne assume il vanto, oltre che tutti i costi, nonostante sia un servizio pubblico. Ma a breve procederemo a informatizzare completamente questo spazio in modo da renderlo meno oneroso e pressoché autonomo.

 

Si è seguito tutto l’iter, con la dr.ssa Alessia Vedova, del restauro, dell’esposizione alla Fondazione Querini Stampalia e del suo ritorno a Rovigo – grazie alla Fondazione CaRiPaRo - del meraviglioso Panorama Biasin che potete ammirare in tutto il suo splendore a Palazzo Roverella. E poi, grazie alla dr.ssa Federica Sansoni, si sono potute decorare le finestre di Palazzo Bosi con immagini tratte dai nostri dipinti, permettendo così un decoro diverso di Piazza Vittorio Emanuele II, in attesa del restauro dei Palazzi Accademici che daranno nuova vita estetica e funzionale al nostro centro cittadino. E proprio in questi giorni, sotto la guida della dr.ssa Sandra Bedetti, si è ultimato il primo, completo e unitario inventario di tutti i reperti archeologi della comproprietà Accademia-Comune e del Seminario Vescovile, tenendo pure conto delle donazioni da cui provengono, ossia della loro storia.

 

E come non pensare anche alla giusta apertura dell’Accademia allo sport, in particolare al rugby, al basket, al pugilato, visto che anche questi sono da considerarsi momenti culturali?

 

Sono stati sei anni di lunghe e complicate trattative. Una prima per il finanziamento dei lavori di ristrutturazione dei Palazzi Accademici, progettati dall’arch. Giorgio Carli e facilitati dall’arch. Nicola Azzi, che è andata finalmente a buon fine soprattutto grazie alla pazienza e capacità diplomatiche del prof. Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione CaRiPaRo. L’altra ha avuto per oggetto la vendita di Palazzo Oliva che sta portando nuova linfa nelle casse accademiche e che permetterà il rilancio di via Angeli, che ne sarà beneficiata urbanisticamente assieme alla città. Anche questo, indirettamente, è un servizio alla comunità di Rovigo.

 

Moltissimi sono stati i lasciti di questi anni, peraltro come di tradizione nella storia dell’Accademia. Vi sono state donazioni di libri, di quadri, di oggetti, di denaro. Segno che la comunità rodigina continua a pensare e vedere l’Accademia come qualcosa di importante da mantenere e ove si costudisce la sua identità. Ricordo solo uno dei primi lasciti: quello della bellissima e preziosa biblioteca di storia e filosofia della medicina donataci dal prof. Giovanni Federspil. E ovviamente uno degli ultimi: quello del nostro compianto socio avv. Vincenzo Cappellini che ha sorpreso l’Accademia con un meraviglioso regalo che le assicurerà, quando saranno ultimate le pratiche seguite dall’avv. Michele Casalini, un futuro sicuro.

 

C’è ancora una decina di mesi alla conclusione del mio mandato e in questo tempo non mancheranno nuove sorprese che cercheremo di offrire ai soci, alle socie e alla cittadinanza.

Chi verrà dopo di me, sicuramente farà meglio. Sicuramente troverà soci e socie ma anche cittadini e cittadine, come coloro che costituiscono l’associazione Amici dell’Accademia, che porgerà aiuto e sostegno. Ma altrettanto sicuramente, incontrerà una delle principali concause delle difficoltà della crescita sociale e civile del nostro territorio: ossia le frizioni e i rallentamenti creati sia da pochi astiosi e tormentati “umarell” della cultura polesana sia da coloro che, per volontà di anteporre il loro ego o per interessi privati, lavorano implicitamente ed esplicitamente contro il bene pubblico. Tutti questi sono un po’ come la sabbia in un ingranaggio: non contano niente fuori dal meccanismo, ma lì creano attrito.

 

A questo punto mi si lasci ringraziare la Fondazione CaRiPaRo nel suo Presidente passato, dr. Antonio Finotti, e nel suo Presidente attuale, prof. Gilberto Muraro, con il quale mi lega un profondo sentimento di stima e di amicizia. Anche il Vicepresidente, dr. Giuseppe Toffoli, e il Segretario Generale, dr. Roberto Saro, devono essere menzionati. Con loro ho dialogato molto, talvolta in modo franco, ma con i quali alla fine si è sempre trovato una soluzione per il bene della città. Ricordiamoci che senza la Fondazione CaRiPaRo moltissimo di ciò che avviene in città e nel suo territorio semplicemente sarebbe impossibile. Pure la Curia e il Seminario Vescovile, nella figura di Monsignor Pierantonio Pavanello con il quale ho un rapporto molto fruttuoso e sereno, devono essere da me ringraziati per la sempre sollecita e proficua collaborazione. Poi un saluto alle forze dell’ordine, i Carabinieri, la Polizia, la Guardia di Finanza, che sono stati partner a disposizione e con il cui comando si sono sviluppati rapporti veramente amichevoli. Voglio ringraziare la Prefettura, specie nelle figure del dr. Clemente Di Nuzzo e della dr.ssa Rosa Correale, con i quali vi è stato e vi è un meraviglioso dialogo che va al di là dell’ordinaria amministrazione. E come non pensare alla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, e quindi al dr. Michele Gambato che sempre si è mostrato benigno con me e con l’istituzione che ho avuto il piacere di presiedere in questi anni. Mi scuseranno le altre istituzioni e associazioni con cui l’Accademia ha collaborato e da cui è stata aiutata (come, per esempio, la Fondazione Banca del Monte e Veneto Banca), ma vorrei chiudere questa lista ricordando lo splendido, collaborativo e sinergico rapporto con la Giunta comunale diretta dal Sindaco e socio accademico, prof. Edoardo Gaffeo, e ove han giocato un ruolo molto importante per noi accademici e per la nostra vita il precedente Assessore alla Cultura e socio accademico, prof. Roberto Tovo, e l’Assessore ai Lavori pubblici, ing. Giuseppe Favaretto.

Questa è stata una Giunta che ha dato una svolta ai rapporti con l’Accademia anche perché ha capito che il Contratto Gnocchi del 1836 è un “contratto” che delinea legalmente in modo preciso oneri e onori della comproprietà della quadreria, dei documenti e delle collezioni archeologiche. Con il nuovo Assessore alla cultura, dr.ssa Benedetta Bagatin si sta lavorando per chiarire ancor meglio tutti i punti che per troppi anni sono stati ambigui e vaghi. Poi non vorrei si dimenticasse il nostro rapporto istituzionalmente amichevole e di cooperazione con la Provincia di Rovigo e con il suo Presidente attuale avv. Enrico Ferrarese, e la Regione Veneto, che grazie al sostegno dell’avv. Cristiano Corazzari, ha sempre avuto un occhio di riguardo per la nostra istituzione. E i giornalisti e le giornaliste, i fotografi e le fotografe? Con tutte e tutti loro si è instaurato un rapporto di simpatia che spero reciproco e sempre si sono dimostrati disponibili al rendere pubblici gli eventi accademici.

Un mio pensiero grato non può non andare al personale dell’Accademia che con grande passione e senso di responsabilità ha svolto il suo lavoro coordinato dalla dr.ssa Antonella Turri. È piacevole arrivare al mattino in Accademia e celiare sorridendo, mentre ognuno e ognuna si appresta al suo compito. La mia più sincera gratitudine va ai membri del Direttivo che si sono succeduti in questi sei anni e i cui preziosi consigli sono stati determinanti per evitare l’one-man-show. Tra tutti loro, cito il dr. Pier Luigi Bagatin, la cui conoscenza e competenza storico-artistica è stata ed è preziosa per i progetti accademici e che ha avuto la ventura e la pazienza di seguirmi nelle mie accelerate progettuali.

  

Ma ciò che mi soddisfa di più, lo devo confessare, sono i cittadini e le cittadine che mi sorridono e mi salutano mentre cammino o vado in bicicletta per le vie di Rovigo. Non è solo questione di vanità personale, essendone quasi immune per il fatto che la vita è stata gentile con me avendomi offerto tantissime opportunità. È, piuttosto, un sentimento di contentezza derivato dal pensare che sei anni della mia vita non sono stati sprecati nel compiacimento narcisistico ma sono stati al servizio del bene comune. Insomma, sono stato fortunato a presiedere l’Accademia dei Concordi, sono stato fortunato per la bellezza che essa contiene e che ho tentato di preservare e mostrare, per il calore da cui sono stato e sono circondato e per il carico di esperienza che ho avuto e che non sarà sprecato_"

 

All'inizio della cerimonia, il Presidente Boniolo ha ricordato chi ci ha lasciato in questi mesi: prof. Franco Adami, dott. Antonio Bononi, dott. Michele Bordon, ing. Michele De Bellis, dott. Giovanni Battista De Stefani, dott. Lucio Rizzi. Ricordiamo anche il prof. Enrico Berti e il dott. Alberto Mario Rossi fra i soci corrispondenti. 

 

In conclusione, l'investitura delle nuove Socie e dei nuovi Soci Accademici:

Socie ordinarie/Soci ordinari: Sara Bacchiega, Roberta Cusin, Marco De Poli, Ermanno Ferretti, Francesco Lazzarini, Giorgio Lazzarini, Marco Munaro, Letizia E.M. Piva, Maurizio Romanato, Giorgio Soffiato, Francesco Toso. Soci corrispondenti: Natalino Balasso, Claudio Ronco, Giuseppe Schivardi


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