Arrivano le Giornate d'Autunno del FAI

In piena attività l’organizzazione delle Giornate FAI d’Autunno da parte della Delegazione e del Gruppo Giovani FAI Rovigo, programmate per sabato 12 e domenica 13 Ottobre: un weekend dedicato alla pittura e alla tradizione principe della nostra città.

Le giornate nel dettaglio

Weekend dedicato alla pittura, alla storia, alla cultura e allo sport, con le giornate FAI d'autunno.

Prima tappa, del percorso, come ha spiegato Daniel Fusaro capo Delegazione FAI di Rovigo, sarà all'Accademia dei Concordi, dove, nella sala Arazzi, è stata allestita la mostra temporanea "Giovanni Biasin, gli scorci di Rovigo, i taccuini".

Sette dipinti a cavalletto, dagli archivi della pinacoteca, che ritraggono alcune zone di Rovigo e ci mostrano le differenze fra il pittore Giovanni Biasin ed il figlio Vittorio.

Alle ore 10.30 di sabato 12 ottobre si terrà una conferenza di presentazione della mostra dalla curatrice Alessia Vedova.

Seconda tappa, la loggia dei Notari con l’ufficio del sindaco. Una delle poche occasioni di accedere a questa fantastica stanza, finemente dipinta da Giovanni Biasin e inaugurata il 22 ottobre 1887; nasce in origine come sala consiliare e successivamente è destinata ad ufficio del sindaco della città rodigina. Essa è decorata da lesene, candelabre, meandre e motivi vegetali che vanno a delineare forme geometriche mescolandosi con i quattro stemmi di Rovigo, dall'epoca estense a quella sabauda, alternandosi con tondi contenenti volti di personaggi importanti per il Polesine. All'interno della stanza, arricchita da un pavimento in terrazzo alla veneziana, si nota un arredamento in stile e molti dipinti alle pareti fra cui "Manifestazioni notturne in piazza Maggiore per l'annessione del Polesine al Regno d'Italia" dipinto nel 1867 dallo stesso Biasin.

Terza tappa, palazzo Gobbati, eccezionalmente aperto al pubblico. Proprietà e residenza di Antonio Gobbati (1809-1884), tra i più facoltosi possidenti del Polesine. Egli aveva vasti appezzamenti di terreno nei comuni di Adria, Gavello, Polesella e cospicue proprietà immobiliari a Ceregnano, paese in cui fu sindaco di nomina regia dal 1866 fino alla morte. In qualità di presidente della Società del Teatro, Gobbati fu il finanziatore e il principale artefice dei restauri del massimo teatro di Rovigo nel 1858. Ereditò due fabbricati a Rovigo, in via Casalini, nel 1861; decise di restaurare il palazzo d'angolo e farne la propria dimora, nel 1863 affidando il progetto al giovane pittore e decoratore veneziano Giovanni Biasin: l'impianto decorativo prevedeva la decorazione ad affresco del salone del piano nobile. Biasin realizza alle pareti del salone le allegorie delle quattro stagioni: Zefiro e Flora, Cerere e Trittolemo, Bacco e Arianna, Il Ratto di Prosepina.

Quarta tappa, il Teatro Sociale. Venne eretto fra il 1817 ed il 1819 su progetto di Sante Baseggio, l’inaugurazione ufficiale si tenne il 26 aprile 1819 con la rappresentazione “Adelaide di Borgogna” creata appositamente da Pietro Generali, musicista italiano considerato all'epoca secondo solo a Rossini. Nella notte fra il 21 e 22 gennaio 1902 il teatro fu distrutto da un incendio, due anni dopo fu ricostruito su progetto dell'Ing. Daniele Donghi con l'utilizzo del cemento armato per la sala centrale e mantenendo la parte anteriore del precedente edificio che scampò all'incendio. Le pitture vennero eseguite da Giovanni Vianello e Giovanni Biasin che decorarono la sala principale con figure di maestri celebri e decori floreali, facendo annoverare il Teatro Sociale di Rovigo fra i primi teatri veneti a seguire lo stile liberty. Il nuovo Teatro Sociale fu inaugurato da Pietro Mascagni, che vi diresse la propria “Iris” il 12 ottobre 1904.

In programma anche un percorso “sportivo”,  dedicato alla città in mischia, con l’apertura, limitata alla giornata di sabato 12, dello stadio Mario Battaglini. Sarà organizzato un cammino, interno allo stadio, dedicato alla storia della FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta, con la possibilità di  accedere agli spogliatoi, vedere i trofei ed i cimeli storici del Rugby Rovigo, entrare nel terreno di gioco come fanno i nostri Bersaglieri e conoscere la storia dei colori e della squadra rossoblù con delle guide d'eccezione.

La presidente  FAI Veneto, Ines Lanfranchi Thomas, ha sottolineato la grande collaborazione dei Gruppi FAI Giovani. “Sono tantissimi i giovani del FAI impegnati ad accompagnare gli italiani lungo i percorsi tematici espressamente ideati per l'occasione, alal scoperta di luoghi inediti e straordinari che caratterizzano il nostro panorama.

 

Alla presentazione stampa presenti il Sindaco Edoardo Gaffeo, Ivan Dall'Ara presidente della Provincia di Rovigo, Pier Luigi Bagatin, vice presidente dell'Accademia dei Concordi, Claudio Donati per la Rugby Rovigo Delta, Edoardo Zambon proprietario di palazzo Gobbati.

L’iniziativa nazionale, organizzata dal FAI Fondo Ambiente Italiano, compie otto anni e propone itinerari tematici ed aperture speciali, in grado di avvicinare le persone all’arte, alla cultura, alla storia ed alle tradizioni italiane.

I volontari FAI, dopo le aperture degli scorsi anni nei maggiori centri dell’alto e del basso Polesine, per l’edizione 2019, ritornano a Rovigo.

Tema d’unione delle due giornate saranno le testimonianze pittoriche di Giovanni e Vittorio Biasin con un percorso che toccherà Palazzo Gobbati, la Loggia dei Notari con l’Ufficio del Sindaco, il Teatro Sociale ed una mostra temporanea allestita presso l’Accademia dei Concordi delle opere a cavalletto di Giovanni Biasin.

 

Non solo arte, quest’anno, ma anche sport per la città in mischia, con l’apertura, limitata alla giornata di sabato 12, dello Stadio Mario Battaglini. I locali, normalmente non accessibili ai tifosi, potranno essere visitati grazie al supporto dello staff della Rugby Rovigo Delta, in alcuni casi anche con guide d’eccezione.


 

Ricordiamo che, trattandosi di giornata di raccolta fondi a carattere nazionale, agli ingressi dei siti sarà richiesto un contributo che sarà di 3,00 € per lo Stadio Battaglini e di 5,00 € per il percorso sui Biasin; sarà inoltre possibile iscriversi al FAI a quota agevolata presso i banchetti posizionati in prossimità delle aperture.

Info: rovigo@delegazionefai.fondoambiente.it

Per le Giornate FAI d’Autunno e per la Delegazione di Rovigo il 2019 è l’anno degli anniversari:

  • 200 anni dall’inaugurazione del Teatro Sociale (26/04/1819)
  • 115 anni dall’inaugurazione del nuovo Teatro Sociale dopo l’incendio (12/10/1904)
  • 100 anni dalla nascita di Mario “Maci” Battaglini (20/10/1919)

e non per ultimo, i 20 anni dalla nascita della Delegazione FAI di Rovigo, che saranno festeggiati anche a Novembre con un evento dedicato.

Un weekend unico, irripetibile, che toccherà 260 città, coinvolte a sostegno della campagna di raccolta fondi del FAI – Fondo Ambiente Italiano “Ricordati di salvare l’Italia”, attiva a ottobre.

Due giorni per sfidare la capacità degli italiani di stupirsi e cogliere lo splendore del territorio che ci circonda, invitando alla scoperta di 700 luoghi in tutta Italia, selezionati perché speciali, curiosi, originali o bellissimi. Saranno tantissimi i giovani del FAI ad accompagnare gli italiani lungo i percorsi tematici espressamente ideati per l’occasione, con l’obiettivo di trasferire il loro entusiasmo ai visitatori, nella scoperta di luoghi inediti e straordinari che caratterizzano il nostro panorama. Itinerari a tema, da percorrere per intero o in parte, che vedranno l’apertura di palazzi, chiese, castelli, aree archeologiche, giardini, architetture industriali, bunker e rifugi antiaerei, botteghe artigiane, musei e interi borghi.

 

Le Giornate FAI d’Autunno a livello nazionale sono, quindi, l’opera collettiva dei nostri ragazzi, il risultato della forza delle nuove generazioni, simbolicamente incarnata in quel giovane che, duecento anni fa, a ventun anni, scrisse i versi immortali dell’Infinito: Giacomo Leopardi. Per questo l’edizione 2019 è dedicata a lui e alla sua poesia, su cui vertono tre aperture speciali: l’Orto sul Colle dell’Infinito, Bene del FAI a Recanati (MC), inaugurato lo scorso 26 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, luogo che ispirò l’idillio; il Parco Vergiliano a Napoli dove le spoglie di Giacomo Leopardi sono state traslate nel 1939 dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, in cui l’amico Antonio Ranieri lo fece tumulare nel 1837; infine, la Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo a Roma, con la tomba di Torquato Tasso che Leopardi considerava tra gli italiani più eloquenti e sulla quale pianse le sue lacrime più profonde.