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Il TEDx Rovigo va oltre lo spettacolo!

ROVIGO • TEDxRovigo, ottava edizione: la sfida è realizzare un futuro sostenibile e inclusivo, con la tecnologia come alleata.

THE TIME MACHINE è il titolo dell’ottava edizione di TEDxRovigo, un’edizione che attraverso un concetto affascinante come i viaggi nel tempo, è riuscita a immergere il pubblico in profonde riflessioni sulla conoscenza del passato e sulla sfida di intuire e determinare il futuro.

Il programma della giornata ha visto qualche variazione rispetto alle precedenti edizioni, con la musica live di Meine Stille ad accompagnare l’ingresso del pubblico in teatro fino a inizio evento e al rientro dal pranzo.


 

La struttura della giornata è dinamica: dopo una breve introduzione di Federica Ruggero in qualità di presentatrice e i ringraziamenti di rito viene dato subito spazio ai talk dei protagonisti. Sul palco la luce illumina il cerchio rosso e parte lo spettacolo delle idee da condividere.

 

Nel primo gruppo di speaker: Nicola Bressi, Sharon Malatesta, Irina Potinga, Martina Marchiò, Viola Follini. Si parla dell’importanza della biodiversità negli ambienti urbani, del peso dei pregiudizi legati all’apparenza e di un futuro in cui questi cessano di esistere, dell’ansia che ci impedisce di essere improduttivi e di come imparare a godere davvero di momenti di benessere, dell’impatto delle nostre scelte alimentari che arriva fin dall’altra parte del mondo, della progettazione urbana e di come riportare la natura all’interno delle città.

Il primo applauso è tutto di Nicola Bressi, naturalista con la capacità di aprire gli occhi sul mondo animale e su cosa davvero significhi rispettare l’ecosistema animale. Nicola sottolinea la profonda differenza tra animali domestici, frutto di una “selezione artificiale” ad opera dell’uomo, e le creature selvatiche per farci riconsiderare il nostro concetto di “amore per gli animali” e per la natura.

Con la sua storia personale di “tomboy” o “ragazza maschiaccio” come avrebbero detto una volta, Sharon Malatesta porta il pubblico dall’altra parte dei pregiudizi, cioè dal lato di chi li subisce, sensibilizzando tutti a far “cessare il fuoco” degli insulti e dei commenti sprezzanti contro gli altri solo per il modo in cui esprimono la loro personalità.

Quanti, come Irina Potinga, si sono chiesti almeno una volta: “Perché volevo così tanto del tempo per me e quando ce l’ho non riesco a godermelo?”.  Parla di una sensazione comune, soprattutto creata dall’incapacità di staccarsi dai dispositivi che non ci permette di avere del tempo per stare da soli con noi stessi e ascoltarci. Prescrizione: il minimalismo digitale, cioè utilizzare la tecnologia in modo utile, per il lavoro o l’intrattenimento, ma dedicando anche i giusti spazi lontani dalla tecnologia stessa.

Martina Marchiò ha aperto gli occhi su come, in un mondo completamente globalizzato per quanto riguarda i consumi alimentari siano importanti “piccole scelte quotidiane consapevoli che possono avere un impatto vitale sul prossimo, anche se il prossimo vive a migliaia di chilometri da noi. Io, Martina, impegnata in prima linea nelle attività di Medici Senza Frontiere, era in realtà direttamente coinvolta, come lo è ognuno di noi, in quel circolo vizioso che accresce il divario tra il nord e il sud del mondo e che porta sempre più persone a perdere la vita in situazioni drammatiche ed estreme: “Le mie scelte alimentari stavano avendo un impatto sulla foresta, sui bambini malnutriti, sui profughi climatici. Le stesse persone che mi affannavo a curare, a voler salvare, erano in realtà in quella condizione anche a causa del mio comportamento, delle mie scelte quotidiane”. 

Il focus si sposta ora sulle nostre città con un interessante studio che mette insieme neuroscienze e progettazione urbana. “C'è un urgente bisogno di proteggere gli ecosistemi naturali, specialmente nelle città dove l'espansione urbana ha limitato l'accessibilità agli spazi verdi”... vivere in città, rispetto a vivere in aree rurali, può aumentare del 21% i disturbi di ansia e del 39% i disturbi dell’umore.” Queste le premesse con cui Viola Follini, Senior Project Manager per UrbanShift, argomenta il suo talk sullo stretto rapporto tra natura urbana e benessere umano. “Insieme, possiamo creare città più verdi, più sane e più giuste”, questo è l’invito della speaker al pubblico!

 

Prima di pranzo, il secondo gruppo con Crescenzo Tortora e Patrizia Laquidara entusiasmano proponendo due modi di viaggiare nel tempo: il primo come astronauti in una immaginaria esplorazione spaziale e la teoria della relatività; la seconda attraverso la musica, che tanto racconta di noi stessi e dei nostri ricordi ma che è anche testimone della cultura e della storia del nostro Paese nel tempo.

Viaggiare nel tempo è quindi possibile? A rispondere a questa domanda ci ha pensato Crescenzo Tortora, con un talk tra scienza e fantascienza. L’astrofisico è ricorso ad un curioso racconto immaginario nello spazio e alle teorie di Einstein per suggerire che “in futuro potremmo essere capaci di modificare lo spazio e il tempo a nostro piacimento… solo per piccole distanze e solo all’interno del nostro sistema solare”.

“Sapete che qualcuno ha scritto che una terra la si crea cantando?”, ha chiesto al pubblico Patrizia Laquidara, nel suo spumeggiante talk che portato tutti i presenti in un viaggio nel tempo e nell’Italia grazie alle canzoni e alla musica.

 

Dopo pranzo, è il turno del gruppo composto Giovanna Tranfo e Daniele Pucci, Luigi Marangoni, Claudine Rollandin e Maria Sofia Federico. Qui si spazia dalla tecnologia con intelligenza artificiale alla crescita personale, passando per tematiche di attualità sociale come conciliare lavoro e genitorialità.

“Siete pronti a lavorare con un collega robot?”, questa la domanda provocatoria con cui Giovanna Tranfo e Daniele Pucci hanno argomentato il loro talk sulla possibilità, neanche tanto remota, di impiegare robotica e intelligenza artificiale nel lavoro in maniera “responsabile”, sfruttando le innovazioni tecnologiche non per sostituire i lavoratori umani ma per sgravare gli stessi dalle attività o dai movimenti più usuranti e ridurre così l’incidenza delle malattie professionali. Per dimostrarlo hanno portato sul palco ergoCub, un robot umanoide sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) con cui si vogliono gettare le basi di una collaborazione più proficua sul lavoro tra persone e robot.

 

Da presentatore a speaker: Luigi Marangoni sale sul palco di questa edizione raccontando tre esperienze di vita diverse, tutte accomunate da un evento interiore, la capacità di lasciare andare, di fare quei piccoli, ma importanti passi per noi stessi, che ci aiutano a cambiare e ricominciare. “Ogni giorno, nelle relazioni, nelle piccole azioni quotidiane, possiamo rimanere bloccati e soffrire inutilmente, oppure muovere un passo.”

Claudine Rollandin ha toccato un doloroso nervo scoperto della società contemporanea: lavoro e genitorialità. “Ogni anno 1 donna su 5 si dimette dopo essere diventata madre, non perché ha trovato un lavoro migliore, ma nella stragrande maggioranza dei casi per inconciliabilità dei due ruoli”. Un’esperienza che Claudine ha vissuto in prima persona e che l’ha portata a fondare la start-up Promama, con l’obiettivo di avvicinare i “talenti genitoriali” a realtà aziendali family-friendly.

È poi il turno di Maria Sofia Federico, che incuriosisce il pubblico con ciò che accomuna le sue esperienze con il porno e il veganismo, ovvero la volontà di essere “solidale con la liberazione dei corpi altrui, quelli così oppressi da essere invisibili, quelli degli animali”. La speaker vuole sottolineare come entrambe le cose siano afflitte da pregiudizi, costrizioni e mancanze di libertà. Il suo obiettivo è sensibilizzare le persone su ciò che non dovrebbe suscitare indignazione in una società moderna e cosa, al contrario, dovrebbe davvero indignare.

 

In chiusura di giornata, entrano nel cerchio rosso Gerardo Felisatti e Luigi Puxeddu, Angela Pacilio e Carlo Degli Esposti: gli argomenti sono la musica, la povertà sanitaria e la determinazione a prendere il controllo della propria vita costruendo un futuro migliore.

Il talk di Gerardo Felisatti e Luigi Puxeddu regala due coinvolgenti momenti musicali: Puxeddu assieme ad altri tre violoncellisti si esibisce per far emozionare il pubblico… e non a caso. Il racconto di Puxeddu su come è diventato musicista è incentrato proprio sulle emozioni: “Ero riuscito a fare della musica il mio lavoro” e per farlo lo speaker si è lasciato contaminare nel tempo dalle emozioni che insegnanti e grandi maestri avevano suscitavano in lui. A supporto della narrazione, interviene anche Felisatti spiegando il processo di mimesi: un percorso di apprendimento basato sull’emulazione e l’ispirazione, fondamentale per suscitare in chi ascolta le stesse emozioni di chi sta suonando.

Con Angela Pacilio si sprofonda nel baratro della povertà con un dilemma: “Se fossi così povero da dover scegliere se mangiare o curarti? E se dovessi scegliere se curare te stesso o dare da mangiare ai tuoi figli? La nostra umanità si misura dalla nostra capacità di vedere negli altri la nostra stessa vulnerabilità e di rispondere con compassione e giustizia. La risoluzione della povertà sanitaria non può trovare soluzioni solo attraverso il terzo settore”. Con queste parole la speaker invita a rivedere l’impostazione sempre più privatistica del sistema sanitario e l’accesso alle cure da parte dei non abbienti.

A chiudere i talk è un international sales manager molto noto a Rovigo per i successi professionali ma anche sportivi, per le medaglie sciistiche vinte e per numerose altre avventure vissute per il mondo: Carlo Degli Esposti. Sul cerchio rosso di TEDxRovigo, Degli Esposti ha scelto di mettersi a nudo raccontando i momenti bui della sua vita e la forza che è servita a prendere il controllo del proprio futuro. Il mantra che ha regalato ai presenti: “Nel momento del bisogno, senza paura, senza vergogna, alziamo la mano, perché non è da soli che si vince, ma con la squadra”.

 

La giornata di talk è piacevolmente volata, anche grazie all’abilità di Federica Ruggero nel mantenere alta l’attenzione del pubblico e, al momento dei saluti, i riflettori sono andati al numeroso team che ha affiancato il curatore Manuel Tuozzi in tutta l’organizzazione, in particolare all’importante ruolo delle speaker coordinator Giulia Bedendo, Luisa Cattozzo, Nicole Mantovani, Martina Mingardo, Cecilia Secco e Azzurra Temporin, che hanno lavorato fianco a fianco con gli speaker. Al termine dello spettacolo, lunghi applausi e grande soddisfazione per l'ottimo risultato di un evento interamente no profit.

 

Anche quest’anno, l’evento ha ottenuto il patrocinio del Comune di Rovigo e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura ed è stato sostenuto da molte aziende che hanno condiviso i valori dell’evento. Tra i partner sostenitori di TEDx ci sono: Polistudio, Pavanello Serramenti, IRSAP, Equipe, FEMI-CZ, Wavin, AIEM group, Azimut, Nanosilv, Asm Set.


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