ROVIGO • Sarà una puntata dove la provincia di Rovigo sarà protagonista in tv con "Il Polesine. Niente da vedere?" – di Lucrezia Lo Bianco in prima visione nella trasmissione - Di là dal fiume e tra gli alberi - in onda su Rai5 domenica 18 Maggio ore 21.15

Quando si parla di Polesine, la mente corre subito all'alluvione del 1951, evento tragico che ha segnato profondamente la memoria collettiva. Tuttavia, molti ignorano la posizione esatta di questa terra e le sue ricchezze culturali e paesaggistiche. Un luogo raccontato nel doc “Il Polesine, niente da vedere?” di Lucrezia Lo Bianco, in onda domenica 18 maggio alle 21.15 in prima visione su Rai 5. È un viaggio che parte dall'Alto Polesine, attraversa Rovigo e giunge fino al Delta del Po, esplorando questa striscia di terra delimitata dai fiumi Po e Adige. Lungo il percorso si incontrano storici, scrittori, registi, ricercatori, musicisti, lavoratori, attivisti e artigiani in cerca dello sguardo necessario a comprendere e a godere di questo territorio così affascinante, ma ancora ingiustamente incompreso e sottovalutato.
Non dimentichiamo che il Polesine è stato scelto come set cinematografico da registi come Rossellini, Antonioni e Mazzacurati; è stato raccontato da scrittori come Bacchelli, Soldati e Cibotto; è stato immortalato nelle fotografie di Ghirri.
Attraverso questo viaggio, si invita a riscoprire il Polesine, un territorio che, al di là dei ricordi dolorosi, offre una profonda ricchezza culturale e paesaggistica, pronta ad essere esplorata e valorizzata.

Lo dice anche la giornalista sui social: "Quando sono partita per girare il Polesine era ancora inverno; ho temuto il freddo, come sempre, ma ancora di più di non riuscire a trovare la chiave per raccontarlo. Di non trovare uno sguardo per coglierlo, di tornare insoddisfatta e delusa, maledicendomi per non scegliere mai posti facili. In realtà non ci sono posti facili, ma “un po’ più facili” magari sì: dove ti aiuta la natura rigogliosa, un’architettura da brividi, la storia dell’arte, un confine, la linea rotta delle montagne. Qui avevo scelto una striscia di pianura delimitata da due argini e non sapevo bene come affrontarla. Poi sono arrivata e mi sono affidata. Ed è stato un viaggio bellissimo.
Ho trovato persone piene di cose da raccontare e con la voglia di farlo.
Non ho memoria del freddo ma mi è rimasto dentro il calore dell’accoglienza e la gentilezza della gente. La riconoscenza per la compagnia che mi hanno fatto tutti, gli amici appena conosciuti e i vecchi amici che mi sono venuti a trovare. La gratitudine per avermi insegnato a guardare un posto con occhi diversi.
Grazie infinite, prima di tutto a tutti gli amici che si sono prestati a chiacchierare con me: li conoscerete guardando il documentario. Grazie a Pierluigi Labella e a Dario Emme per la fotografia, l’audio, i sensi vietati e la pazienza, a Danilo Scavuzzo che fa finta di boicottarmi, ma poi monta quello che voglio io, a Eugenio Farioli Vecchioli che mi regala chicche ormai introvabili, a Rudi e Elvia del Museo della giostra, a Paolo Prossen, Loredana Di Giangiacomo, Renzo Rusticali e tutti gli altri che dietro le quinte hanno contribuito alla realizzazione di questo documentario.
E che altro? Nulla, sono infinitamente grata a tutti.
“Polesine, niente da vedere?” va in onda in prima assoluta domenica 18 maggio alle 21:15 su Rai5

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