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Tra ville e giardini 2025 chiude a Villa Badoer una stagione dai grandi numeri Bianca Atzei infiamma ed emoziona il pubblico

FRATTA POLESINE (RO) •  Ha centrato i suoi obiettivi, Tra ville e giardini 2025, la rassegna provinciale di spettacolo, che ha chiuso la stagione ieri sera, 22 agosto, con uno strepitoso live di Bianca Atzei, a Villa Badoer di Fratta Polesine.

Dare lustro ai luoghi più interessanti del Polesine (anche ieri sera, code per visitare la villa palladiana e la casa museo Matteotti) e adornarli con artisti di livello nazionale e talvolta internazionale, che hanno voglia di raccontare il proprio progetto artistico. Si è chiusa così una stagione dai grandi numeri: 5600 presenze, arrotondate per difetto, con un trend di 370 persone di media a spettacolo, per 15 date; quasi tutte soldout, di cui tre andate esaurite già in prevendita.

Non solo arte, ma anche un tocco di umanità e impegno sociale, grazie alla partecipazione di Emergency Rovigo che ha impiegato a turno, tutti i suoi 14 volontari per essere presente a tutte le date della rassegna. Una presenza affettuosa e bene accolta dal pubblico e dagli stessi artisti, che ha portato un buon contributo alla causa del sostegno degli ospedali nelle zone di guerra (ne hanno uno a Gaza, in questo momento), ma soprattutto, l’adesione di sette Comuni polesani alla campagna Ripudia per la pace: il record nel Veneto. (Sono: San Martino, Arquà, Bosaro, Frassinelle, Lendinara, Costa, San Bellino).

Gli organizzatori, ben consci di una stagione da incorniciare, hanno aperto la serata con tante parole di ringraziamento, soprattutto al numeroso pubblico. Per il comune ospite di Fratta Polesine c’erano il vicesindaco Alessandro Baldo e l’assessore alla Cultura Cinzia Mantovani. Per la Provincia di Rovigo, ente promotore e coordinatore, c’erano il presidente Enrico Ferrarese e la consigliera alla Cultura, Lucia Ghiotti, quasi una madrina della rassegna, che hanno ringraziato il supporto degli Uffici cultura provinciali e la direzione artistica di Claudio Ronda, la complessa macchina organizzativa in ogni sua parte, e dato appuntamento alla stagione 2026. Per la prima volta era presente la Fondazione Cariparo, ente che contribuisce direttamente alla rassegna, con la vicepresidente, l’avvocato Damiana Stocco. Ha parlato di “funzione catartica dell’arte, che mette ordine nelle emozioni complesse”. “Ha il potere di farci stare nel presente – ha detto Stocco – di farci apprezzare la bellezza che abbiamo, che dovrebbe essere un diritto di tutti i popoli”. Doppia presenza per la Regione del Veneto, che ha contribuito con Reteventi, con l’assessore alla Cultura Cristiano Corazzari e la consigliera Laura Cestari: il primo ha parlato del “plusvalore di fare squadra” e che Tra ville è ormai un “modello di condivisione di risorse e valori”; Cestari ha ricordato tutti i volontari che nelle 15 tappe della rassegna hanno collaborato per gli allestimenti e la logistica. Il direttore artistico Claudio Ronda ha evidenziato il fondamentale apporto del reparto tecnico-logistico di Ente Rovigo festival, che è il braccio operativo della Provincia, ed ha segnalato la presenza in sala delle rappresentanze della rete dei 15 Comuni “che ogni volta ci accolgono a casa loro con passione e ci ricordano che la bellezza non è mai scontata: anche lo stesso luogo, con un personaggio diverso, vive di luce diversa”.

La luce si trasforma in vibrazioni sonore. Villa Badoer con l’illuminotecnica delle feste e sulla scalinata una band che ci ha messo pop-rock, ballate e perfino ninna nanne, per un’esplosione di emozioni. Bianca Atzei è stata uno spettacolo, con quella voce roca e graffiante, fortemente identitaria e potente, che colora di sé ogni brano e trasforma le cover in novità. Uno solo il pezzo tratto dal suo ultimo album “1987”: “Le canzoni di Vasco”, un pop-funk sbarazzino ed esuberante. Per il resto, un excursus nei suoi brani cult ed alcune splendide reinterpretazioni di cantautori, riarrangiate in semiacustico, come “ninne nanne” molto speciali (“La cura” di Battiato, “Il mio canto libero” di Battisti, “La donna cannone” di De Gregori, “Il cielo in una stanza” di Paoli). Bianca Atzei è una magnifica interprete, ma è anche co-autrice dei suoi testi. Soprattutto ha una nuova luce e una nuova sicurezza (forse la maternità ha avuto il suo peso) che la fanno muovere con padronanza del palco e parlare al pubblico simpaticamente, senza mai eccedere. L’esperienza ha scavato i suoi solchi: oggi Bianca Atzei è davvero un’artista cresciuta e umile, che sa che il successo è passeggero e che il pubblico va sempre ringraziato (si è intrattenuta a lungo a fine concerto, con tutti i fans per gli autografi, le foto, i selfie). Davvero una serata ricca di scambi emozionali con la straripante platea di Villa Badoer (600 posti ufficiali) ed una scaletta varia, che ha tenuto alta l’attenzione. Dedica al pubblico “Halleluya” dei Pentatonix come ringraziamento e poi termina con “Ora esisti solo tu” (nono posto a Sanremo 2017). Nel bis “Risparmio un sogno”, le lucine dei telefoni punteggiano il prato della Badoera. Magia.


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