ROVIGO • Un inno della navigazione fluviale. L’input partito dalla Provincia di Rovigo è stato accolto con favore dal Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo che tramite il dipartimento di composizione e jazz, sotto la direzione del professor Roberto Martinelli, ha prodotto una composizione ad hoc.

La “prima” del brano - il nome scelto è “Un fume di persone - Il sale della terra” - sarà eseguita domenica 13 aprile nella cornice della Giornata regionale del turismo fluviale presso Villa Badoer di Fratta Polesine, alla presenza dell’assessore regionale al Turismo Federico Caner: per motivi di carattere logistico a esibirsi sarà un ensemble in formato ridotto ma l’incisione della traccia vedrà coinvolta l’intera orchestra, forte di una ventina di elementi.
Importante, come detto, il ruolo della Provincia che ha ispirato e dato il proverbiale “la” all’iniziativa: l’intento vuol essere quello di un approccio culturale diverso, innovativo e fortemente identitario (da cui appunto l’idea di un inno) rispetto a una vocazione territoriale, quella della navigazione interna, che in Polesine trova terreno fertile e numerose occasioni di riproposizione, a partire dal cosiddetto progetto dei borghi fluviali ma non solo (vedi le giornate lungo l’Adigetto, gli itinerari lungo il Canalbianco o ancora la Vo.Lu.Po., VogaLunga del Polesine, tanto per citare alcuni esempi).
Composto da Edo Meloni, l’inno si inserisce all’interno del progetto “Musica Humana Ensemble” unendo linguaggio classico e sound contemporaneo; a sancirne il carattere di istituzionalità e ufficialità è stato adottato da Palazzo Celio con apposito decreto mentre i diritti sono stati ceduti ad Assonautica che lo rilancerà e riproporrà in concomitanza di tutti gli eventi futuri pubblici e privati per celebrare il parco fluviale regionale.
Il presidente della Provincia di Rovigo Enrico Ferrarese: “Questo passaggio si inserisce in una programmazione più ampia che trova condivisione a livello regionale grazie alla legge 5/2024 sul turismo fluviale. L’inno è dedicato a una delle nostre peculiarità, su cui da tempo stiamo scommettendo, e il titolo rappresenta appieno la nostra comunità e la sua gente, è un omaggio agli sforzi e ai sacrifici di chi ci ha preceduti e, grazie anche alla presenza delle vie d’acqua, qui ha potuto vivere e prosperare”.
La consigliera regionale Laura Cestari: “La legge ha coinvolto istituzioni, associazioni, scuole e comunità e quello di oggi rappresenta un ulteriore passo in avanti. Poter legare anche la musica al racconto del territorio e delle sue bellezze è motivo di orgoglio, l’inno può essere la nostra risposta alla ‘Moldava’ di Smetana”.
Il presidente di Assonautica Acque Interne Veneto ed Emilia Rudy Toninato: “Il Polesine continua a stupire, oggi oltre alle sue bellezze, leggende e miti ci regala anche una composizione dedicata all’acqua e alla sua gente, da uomo di navigazione è qualcosa di unico e incredibile. L’acqua è la nostra ricchezza, il petrolio grazie al quale possiamo emergere e far conoscere questa nuova forma di sviluppo sostenibile”.
La presidente del conservatorio “F. Venezze” di Rovigo Maria Grazia Faganello: “Si tratta di un progetto di ampio respiro, una sfida che abbiamo accettato volentieri, questa è una terra di eccellenze e la musica può ben accompagnare tanta bellezza. L’augurio è che l’inno, pur partendo da qui, possa diventare un motivo di identificazione ed esser esportato anche al di fuori dei nostri confini”.

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