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In tre giorni 40mila presenze in città per Rovigoracconta

Un’edizione da record quella che si è appena conclusa per Rovigoracconta, il festival più arancione della primavera, che ha letteralmente invaso le piazze di Rovigo con tre giorni di incontri con scrittori, giornalisti, artisti e musicisti il 3, 5 e 5 giugno 2022.

Da Steve McCurry a Folco Terzani, da Daria Bignardi alla musica di Motta, da Mauro Corona a Beppe Signori, da Massimo Carlotto a Daniele Mencarelli, sono tanti i nomi che hanno fatto brillare il festival dopo un anno di stop, accendendo l’entusiasmo per un’edizione piena di fascino e interessanti riflessioni, racchiusa nel titolo “Stiamo vicini”. Il tema è nato come risultato di quello che tutti noi abbiamo imparato in questi due anni e che prima davamo per scontato, ovvero l’importanza dei valori più intimi, degli affetti e del prendersi cura con gentilezza di noi stessi e del mondo in cui viviamo.


Anche i numeri dimostrano il grande successo di Rovigoracconta 2022: 25mila le persone che hanno voluto essere presenti agli incontri, quasi tutti sold out, per un totale di 40mila presenze nel fine settimana in tutto il centro storico. Un grande successo, non solo per il Festival arancione, ma per l’intera città con i suoi servizi e le sue attività commerciali, che ha saputo accogliere visitatori da tutta Italia mostrando quanto Rovigo possa essere bella e facendo scoprire i suoi tesori nascosti a tutti.

 

Grande soddisfazione è stata espressa da Sara Bacchiega e Mattia Signorini, ideatori e organizzatori di Rovigoracconta "Dopo un anno di stop questa edizione è stata in bilico fino a fine marzo e siamo riusciti a organizzarla solo grazie a un impegno senza precedenti, per passione e tempo dedicato, di tutto lo staff, dei presentatori e nostro. Non sapevamo se saremmo riusciti a portare ancora Rovigoracconta nelle piazze, ma non volevamo arrenderci. Non sapevamo nemmeno come avrebbero reagito le persone all'idea di tornare in tanti, vicini, tutti insieme, ma quando è iniziato il Festival ci siamo resi conto che stava accadendo un piccolo miracolo. Come l'Italia arrivata acciaccata agli ultimi campionati europei, che poi ha vinto, siamo stati portati tutti in avanti da un entusiasmo che si poteva toccare nell'aria. Solo che a Rovigoracconta la squadra non era fatta solo da noi, ma da tutto il pubblico. Una squadra di migliaia di persone che ha scelto di giocare la partita della condivisione".


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